Già dall'inizio del 2016 sono stati denunciati dagli utenti di Facebook numerosi casi di ricatto a loro danno alle forze dell'ordine, ma la piega che sta prendendo la situazione negli ultimi giorni è davvero allarmante. Il social network più utilizzato al mondo, infatti, può sì rappresentare una valida occasione per trovare nuove amicizie o riscoprire quelle dei tempi passati ma, se non usato in modo razionale e intelligente, può diventare un'arma a doppio taglio e i suoi iscritti rischiano di trovarsi in seri problemi.
A molti di noi sarà sicuramente accaduto di essere contattati su Facebook da persone sconosciute e che, secondo il gergo tecnico, hanno "richiesto la nostra amicizia". Noi abbiamo la possibilità o meno di consentire loro di accedere al nostro profilo, alle nostre informazioni e, di conseguenza, alla nostra vita: il famoso diario che gli utenti di Facebook hanno a disposizione per parlare di sé in qualche modo racconta molte cose di noi, dei nostri affetti e metterlo a disposizione di persone sconosciute è una scelta da valutare con attenzione. Vediamo in dettaglio cosa sta accadendo in questi giorni.
Gli utenti di Facebook ricattati per video a luci rosse
Negli ultimi mesi è in corso un vero e proprio allarme per gli utenti, in quanto molti ragazzi e uomini si sono trovati ad affrontare una situazione alquanto spiacevole e fonte di grande imbarazzo. Cos'è accaduto nello specifico? La "truffa" che tutti loro hanno subito all'incirca è avvenuta con le stesse modalità. Sono stati contattati da una persona che voleva fare conoscenza con loro 'stranamente' giovane, bella e soprattutto di sesso femminile. Il copione, quindi, è sempre il medesimo. La stessa ragazza contatta le sue 'vittime' con un semplice saluto, si presenta come la persona più semplice e umile di questo mondo e da lì ha inizio tutto.
I ragazzi si lasciano convincere sperando nella nascita di una bella storia d'amore, ma in realtà sono ignari di ciò che li aspetta in realtà.
Queste ragazze, una volta conquistata la loro fiducia tramite sotterfugi e inganni, convincono le loro prede a spogliarsi in video, solitamente su Skype, e a 'giocare con loro': è l'inizio della fine. Una volta ottenuto questo le belle signorine ricattano i malcapitati minacciandoli di diffondere il video ovunque, a partire da Facebook, se non verrà pagata loro una cospicua somma di denaro. In questi giorni, dopo il caso di Arezzo di qualche mese fa, solo a Trento le denunce di sex-torsion giunte alle forze dell'ordine sono quadruplicate rispetto ai mesi scorsi ed è vero e proprio allarme.
Quello che preoccupa la polizia postale è la nuova funzione di video chiamata che sta per essere introdotta sull'applicazione Whatsapp, poiché si sospetta che le 'tentatrici' si serviranno anche di questo strumento virale per attuare i loro loschi scopi. Molto importante, quindi, che gli utenti facciano estrema attenzione, perché il problema si sta diffondendo a macchia d'olio.