Da alcuni giorni ormai le spiagge della Versilia vedono i bagnanti preoccupati per la presenza insistente di un materiale sospetto che ricopre le coste da nord a sud, a partire da Marina di Massa arrivando fino a Grosseto e addirittura all'isola d'Elba. Già a partire dalla mattina dello scorso 8 giugno si sono verificati i primi avvistamenti in mare aperto tra Livorno e l'isola di Gorgona, ma è da sabato 17 giugno che lo stesso materiale è approdato sulla terraferma risultando visibile a tutti. Immediatamente è scattato l'allarme tra Comuni e Legambiente per stabilire con esattezza di cosa si trattasse e se costituisse un pericolo per i bagnanti e per la fauna ittica.
Si tratta di un sapone o di un rifiuto tossico?
Il suddetto materiale si è subito presentato sotto forma di classica "spugna", ma ciò che si cela dietro questo fenomeno ha destato la preoccupazione di tutti coloro che si ergono a protezione dell'Ambiente, in quanto il sospetto più grande è che si tratti di paraffina usata solitamente per pulire le cisterne delle stive e rilasciata con tutta probabilità in mare da una nave di grandi dimensioni. Non sarebbero state, dunque, applicate le procedure di corretto smaltimento a terra richieste in questi casi ed è caccia serrata ai responsabili. Legambiente sta lavorando senza sosta insieme ai Comuni per individuare i colpevoli, ma al momento l'unico dato certo è che qualora si trattasse veramente di paraffina l'impatto sull'ambiente e sulla fauna ittica sarebbe tutt'altro che trascurabile.
Dati rassicuranti emergono invece a favore dei bagnanti, in quanto non si tratterebbe di un rifiuto tossico per l'uomo. Anche la Capitaneria sta studiando attentamente tutte le rotte percorse dalle varie navi esattamente nei giorni in questione, anche se al momento molte domande non hanno ancora trovato risposta lasciando in sospeso molti dubbi.
L'isola d'Elba al momento risulta la zona più colpita da queste cosiddette spugne, giunte sulle sue coste in una quantità pari quasi a 6 tonnellate, in particolare nelle località di Porto Azzurro, Marciana e Portoferraio. Stesso problema si è verificato sulle spiagge nei pressi di Grosseto. Nonostante il grande impegno che le autorità stanno impiegando in vista della risoluzione del problema, le operazioni di pulizia risultano alquanto compromesse in quanto i cambiamenti meteorologici che influiscono sulle correnti e la mancanza di adeguati mezzi tecnici stanno prolungando i tempi di lavoro. Apparentemente, quindi, nessun allarme per l'uomo, ma il fenomeno testimonia nuovamente quanto sia importante richiamare l'attenzione nei confronti del rispetto per l'ambiente.