"Tempi moderni", il film di Charlie Chaplin non perde mai di attualità. L'intelligenza artificiale torna alla ribalta, o forse non è mai venuta meno. E lo fa, questa volta, all'interno di un connubio di intenti: quello che, dalle università alle aziende, vuole mettere la Tecnologia al servizio delle Imprese. Risale a ieri il convegno di Bologna. Tema dell'incontro: "Intelligenza Artificiale, dall'università alle aziende. La rivoluzione del deep Learning." Un incontro organizzato da Alma Mater con la collaborazione di NVIDIa, E4 e IBM.

L'obiettivo? Usare l'intelligenza artificiale nelle Imprese al fine di trasformare(grazie a un surplus di conoscenze, il cosiddetto "deep learning") le conoscenze acquisite in valore aggiunto. E di qui, aumentare la competitività delle aziende.

Chip e supercomputer in fabbrica

L'idea portata avanti ieri al convegno "intelligenza artificiale" di Bologna, ha coinvolto aziende e università. Nella pratica, l'utilizzo della tecnologia nelle fabbriche mira a velocizzare le attività produttive. Grazie a potenti chip e supercomputer ideati per migliorare e amplificare le performance umane. Il che significa, nella pratica, "risoluzione di errori a problemi, e insieme potenziamento delle capacità gestionali. Con una qualità e una precisione superiori a quelle umane.

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A settembre, 'Davide' entrerà in commercio

La macchina tecnologica prende persino un nome di battesimo. Quella che verrà presentata a settembre da Cineca (Consorzio interuniversitario no profit) metterà in gioco un prototipo tecnologico, "Davide". Un modello considerato "la più grande macchina di intelligenza artificiale in Italia". Il progetto, studiato da Cineca in collaborazione con l'ateneo di Bologna, consentirà all'industria italiana di intensificare la produzione. Le stime fanno riferimento a "un milione di miliardi di operazioni al secondo" e l'Ue entrerà a far parte del progetto da co-finanziatrice.

Limiti della tecnologia

Ai grossi vantaggi di un progetto del genere si affiancano altrettanti limiti.

Da un lato, se per ovvi motivi si intensificano le attività produttive, dall'altro, si perderanno molte unità lavorative umane. Ma questo processo è già iniziato da tempo e tornare indietro non è possibile, se non in perdita. Dall'altro, l'intelligenza artificiale può essere un campo minato per l'uomo stesso in un altro senso. Per il fatto di essere imprevedibile e incontrollabile. Da un uomo, sai cosa puoi aspettarti; da una macchina no. E se perde il controllo, è anche da ridere il pensiero che lo si possa castigare e punire secondo i parametri "umani".