Martin Rees non ha bisogno di presentazioni. Astronomo e cosmologo inglese, presidente dal 2005 della prestigiosa Royal Society, è da tempo interessato alla questione della vita extraterrestre nel cosmo e delle possibili civiltà presenti nell'infinito universo.

Una tesi ben nota

Una delle tesi prevalenti nel mondo scientifico in questo campo, che ormai è pensiero comune alla maggioranza degli scienziati, è che non solo gli extraterrestri esistono, e forse hanno creato la specie umana come ha sostenuto recentemente la scienziata dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana), Barbara Negri, ma che queste civiltà, disseminate nel cosmo, non sarebbero biologiche ma bensì artificiali.

Anche sir Martin Rees è fautore di questa tesi, approfondita ultimamente nel libro - fruibile liberamente in lingua inglese e spagnola - dal titolo 'The Next Step: Exponential Life' (Il Prossimo Passo: La Vita Esponenziale) e pubblicato sul sito internet di 'BBVA Open Mind'.

Nel capitolo dal titolo 'Interstellar Travel and Post-Humans', Rees afferma che "quando si considera la possibilità di trovare la vita altrove (vita al di fuori della Terra), data la nostra attuale ignoranza, dovremmo avere la mente aperta su ciò che potrebbe sorgere e le forme che potrebbe assumere".

Le informazioni di Martin Rees

Martin Rees ha inoltre affermato che l'intelligenza è sicuramente sorta su altri mondi, probabilmente potrebbe essere apparsa prima della sua comparsa sulla Terra, ad esempio su un pianeta orbitante una stella più vecchia del nostro Sole, oppure si sarebbe evoluta più velocemente di quella apparsa sul nostro pianeta.

Successivamente, la vita extraterrestre potrebbe aver sviluppato capacità di gran lunga superiori alle nostre.

Rees spiega che civiltà extraterrestri potrebbero averci preceduto e potrebbero aver compiuto la transizione verso forme elettroniche (e inorganiche) molto tempo fa. A suo avviso, è molto probabile che se un giorno rilevassimo un segnale extraterrestre, questo non arriverà da una forma di vita biologica, non da una forma extraterrestre come noi la intendiamo o immaginiamo, ma da "cervelli elettronici immensamente complessi e potenti".

Questa civiltà extraterrestre, conclude Rees - che è inoltre d'accordo sugli sforzi intrapresi dalla comunità scientifica nel cercare segni di intelligenza fuori dalla Terra -, potrebbe essere un "unica intelligenza integrata".

Scenari questi affascinanti e, allo stesso tempo, inquietanti che meritano ulteriori approfondimenti. Ne riparleremo sicuramente.