Gli scienziati hanno da poco terminato di interrogarsi sull'origine dell'asteroide a forma di sigaro che secondo il team di Stephen Hawking potrebbe essere un veicolo extraterrestre, che subito è emersa un'altra scoperta sui cui soffermarsi. Stiamo parlando del caso dell'isola scozzese di Skye. Infatti, secondo il geologo Simon Drake, l'impatto con un meteorite di origine aliena potrebbe essere alla base della formazione della suddetta isola.

Ma andiamo a leggere nel dettaglio la notizia e, soprattutto, ad approfondire i risultati di questa recente ricerca.

Rocce aliene

Un team di geologi della Birbeck University of London era intento a studiare alcune delle rocce vulcaniche dell'Isola di Skye, quando si è imbattuto in un minerale dalla forma insolita. La conformazione fisica delle rocce di Skye non è stata riscontrata in altri territori terrestri, e per questo motivo si è subito pensato che potessero avere un'origine aliena. Il professor Drake ha affermato che, inizialmente, gli studiosi avevano pensato che si trattasse di ignimbrite, una roccia che si forma da un flusso piroclastico.

Tuttavia dagli esiti delle analisi successive è emerso che si tratterebbe di minerali fino ad ora mai rilevati sul suolo terrestre, portando ad ipotizzare che possa trattarsi di materiale alieno giunto sulla Terra circa 60 milioni di anni fa. Il minerale tempo fa era stato esaminato anche dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) che l'aveva classificato come polvere spaziale. Ricordiamo che, pochi giorni fa, è stato segnalato anche uno strano episodio inerente un presunto asteroide che si sarebbe schiantato sulle coste finlandesi, con alcune immagini diffuse anche online.

NASA e geologia

Nonostante la NASA, in seguito alla missione Stardust Comet Sample Return avesse parlato di polvere spaziale, i geologi invece da successive analisi hanno rinvenuto nel misterioso materiale la presenza di una grande quantità di reidite, minerale polimorfo da alta pressione dello zircone che, solitamente, emerge in natura soltanto dopo un grande e violento impatto.

L'Isola di Skye, dunque, per i ricercatori londinesi vanterebbe la presenza dei resti del più antico meteorite finora scoperto che si sarebbe abbattuto sulla Gran Bretagna.

Il professor Drake ha anche aggiunto che l'impatto che con il presunto meteorite alieno possa aver avuto molta più rilevanza rispetto a quanto si era ritenuto in passato, nel favorire la formazione dell'isola di Syke.

Ricordiamo, infine, che in questi giorni si sta parlando molto anche di un'altra scoperta piuttosto sorprendente, poiché fra i resti della città di Corinto sarebbero state trovate delle tracce biologiche, da cui gli scienziati stanno provando ad estrarre il DNA. I risultati di queste analisi potrebbero aiutare a fare degli importanti passi in avanti sulla conoscenza del nostro passato. Come sempre, non ci resta che attendere ulteriori notizie dal mondo della Scienza. A voi i commenti.