Il teatro di Torino ospita bambini, ragazzi e adulti nel mese di febbraio per assistere a "Twiribò", espressione dall'origine e significato poco noti, ma che senza dubbio rivela un senso surreale, dinamico e giocoso che perfettamente rispecchia quanto è possibile vedere sul palco.
Il senso di "Twiribò"
Tra capriole, piroette, giocoleria e numeri da trapezisti, la Fondazione TRG Onlus entra in gioco con Olivia Ferraris e Milo Scotton.
Diretti dalla regia di Giorgio Donati, mettono in scena uno spettacolo che fonde e confonde comicità e riflessione: in memoria dei progetti e del sogno di Nikola Tesla, geniale scienziato serbo naturalizzato statunitense che immaginava la possibilità di uno sviluppo energetico mondiale ecososteibile, ci viene narrata una storia di sogni, progetti e scienza che potrebbero andare a favore dell'umanità intera, salvandola da gas serra, buco dell'ozono, raggi ultravioletti, insomma da una morte quasi imminente. "Moriremo tutti", questa la prima battuta dello scienziato Doc e del suo assistente Sapiens che dopo aver percorso la gradinata della platea rivolgendosi al pubblico arrivano giocosamente e simpaticamente sul palco, casa dei loro esperimenti magnetici, e danno vita a piccole e potentissime esplosioni di energia incontrollabile durante un lavoro molto intenso, sofferto, febbrile con cui vogliono realizzare una grande impresa: invertire il processo di deterioramento di un intero ecosistema, progetto da realizzarsi il più velocemente possibile!!
I messaggi di Doc e Sapiens
E' senza dubbio un messaggio sociale molto importante: problemi riguardo gas serra, buco dell'ozono, raggi ultravioletti, scioglimento di ghiacci e molto altro sono questioni all'ordine del giorno, che ancora non trovano soluzione duratura e definitiva; i due scienziati diventano allora emblema del sogno di salvare un ecosistema in preda al caos, emblema del sogno di una umanità intera.
Elementi di interesse in scena
La particolarità dello spettacolo è di sdrammatizzare questo "dramma" modiale con una comicità tutta da gustare, numeri acrobatici che rendono i due caratteri di Doc e Sapiens ancora più pazzi e surreali, una musica leggera e una grandiosa scenografia: oggetti, oggettini e grandi macchine sono sotto gli occhi di tutti e pronti all'uso per i nostri due personaggi, che devono provare e riprovare più volte la giusta "mossa magnetica" che li porti al successo e alla salvezza dell'umanità.
La comicità dei due, i loro movimenti, la scenografia, le luci, sono tutti elementi che fanno di "Twiribò" uno spettacolo che oserei definire da una parte leggero e popolare ma anche di una spiccata acutezza che di certo non ha lasciato il pubblico senza messaggi su cui riflettere.
I nostri Olivia e Milo tornano alla Casa del Teatro a marzo con Kòlok,uno spettacolo altrettanto entusiasmante da non perdere assolutamente!