Nella giornata di ieri, 6 agosto, un gruppo di militari venezuelani ha tentato una ribellione contro il regime e il capo di stato Nicolas Maduro con la svolta che questo aveva intrapreso gli ultimi mesi. L'attacco è avvenuto ad una base militare di Valencia, al Forte Paramaracay nello stato di Carabobo a 170 chilometri da Caracas; i fautori della sollevazione (20 militari tra cui anche civili) parlano non di golpe quanto di "atto civico e militare", quando il governo considera tale azione più come un vero e proprio colpo di stato e, in un secondo momento, dice di aver respinto un attacco terroristico.

Iniziato l'attacco alla base di Fuerte Paramacay, si estende anche in città dove i cittadini appoggiano la rivolta e i militari insorti durante i cortei "pro-ribelli" ma non senza tragedie: muoiono nel confronto armato due cittadini, uno di 24 e uno di 50 anni, dopo essere stati tragicamente portati in ospedale, dove le ferite da loro riporate non hanno dato possibilità di salvezza.

Governo e opposizione: le due voci

"L'attacco è fallito- spiega il governo Maduro- grazie all'immediato intervento delle forze armate", che hanno ricorso all'uso di gas lacrimogeni per intimidire e allontanare la folla di cittadini presenti a Valencia presso la base militare per appoggiare l'insurrezione.

"La situazione attuale- continua il vice di Madauro Diosdado Cabello- è sotto controllo"; sono state infatti impiegate misure di sicurezza stringenti alla base militare di Fuerte Tiuna.

L'attacco di ieri era stato precedentemente annunciato dal capo militare che guidò le operazioni, anche capitano della Guardia Nazionale, Juan Caguaripano, che tramite video poi diventato virale dichiara: "Siamo in legittima ribellione, uniti come non mai al coraggioso popolo del Venezuela, per disconoscere la tirannia assassina di Madauro con quello che non è un colpo di stato ma una azione civica e militare per riportare l'ordine costituzionale nel paese.

Vogliamo un governo di transizione ad elezioni generali libere". Dietro di lui nel video e con lui di fatto una ventina di uomini in veste militare: 8 gli arresti, 5 dei quali di civili in veste militare.

Opposizione: le misure prese contro gli 'anti-Maduro'

Non sappiamo nulla ad ora della possibile reclusione di Capariguano, tra gli uomini in prima fila nella lotta anti-Maduro.

Nel 2014 il Venezuela lo aveva visto attivo durante il Golpe Azul, dopo il quale era sparito fino all'attacco militare del 6 agosto 2017. Altri esponenti delle forze di sicurezza erano stati arrestati negli ultimi mesi dopo essere stati sorpresi in "situazioni irregolari" , ossia nel partecipare a complotti per ribaltare il regime Madauro, tra questi anche uomini di livello come generali.

Mentre la ribellione "per salvare il paese dalla totale distruzione, per fermare gli omicidi di giovani e familiari" fallisce, il leader dell'opposizione a Maduro Leopoldo Lopez è condannato agli arresti domiciliari e la magistrata parte del partito d'opposizione Luisa Diaz rimossa dal suo incarico nella Costituente e fatta sorvegliare da alcuni reparti militari ma, a suo dire, rimane la procuratrice generale del Venezuela.