La Sacra di San Michele, o più comunemente Abbazia di San Michele della Chiusa, ha rischiato di subire terribili danni nella serata di ieri, a seguito di un incendio verificatosi al tetto della struttura. A scatenare il divamparsi della fiamme pare sia stato un corto circuito che ha immediatamente spinto i frati rosminiani che abitano l'edificio romanico, simbolo del Piemonte, ad abbandonare la struttura. L'abbazia è nota per aver ispirato Umberto Eco nella stesura del suo famoso romanzo Il nome della rosa, divenuto successivamente un film di successo del regista Jean-Jacques Annaud con protagonista l'attore britannico Sean Connery.

L'incendio

Erano appena trascorse le 21 di ieri sera quando un corto circuito - una della cause ipotizzabili ma ancora da accertare - ha provocato il divamparsi delle fiamme sul tetto della Sacra, attualmente abitata da tre frati rosminiani: Giuseppe Bagattini, Camillo Modesto e Joseph Vinod.

Quest'ultimi si sono precipitati fuori la struttura aspettando l'arrivo dei soccorsi subito dopo che l'allarme è scattato. Avevano appena finito di cenare ed uno di loro, nel momento in cui è mancata la corrente, era impegnato nella scrittura al computer.

Sul posto sono giunte otto squadre dei vigili del fuoco, i carabinieri ed un'ambulanza.

Per volere dei frati, ultimamente la struttura era interessata da lavori di ristrutturazione a causa di infiltrazioni d'acqua. Fortunatamente nessuno dei tre ha subito lesioni fisiche, mentre la Sacra di San Michele è interessata da ingenti danni sul tetto.

A tal proposito il presidente della regione Sergio Chiamparino ha accertato che sono disponibili dei fondi di sviluppo e coesione per il Piemonte necessari a coprire il restauro dell'edificio romanico. Qualche polemica in merito è sopraggiunta da Giorgia Meloni di AN esortando il Governo a contribuire alla salvaguardia del nostro patrimonio e quindi alla messa in sicurezza dell'abbazia.

La Sacra di San Michele

L'edificio è considerato il monumento simbolo del Piemonte e vanta una storia millenaria, la cui edificazione risale al X-XI secolo. L'abbazia è un esempio di architettura romanica ed è ubicata a Sant'Ambrogio di Torino. Nel 1980 lo scrittore Umberto Eco si è lasciato ispirare dalla suggestiva abbazia benedettina per ambientare il suo celebre Il nome della rosa.

Attualmente la Sacra è inserita in un progetto di ristrutturazione ed ampliamento del sito allo scopo di incrementare il turismo e dal 2017 è candidata a patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.