Non c'è pace per la soap opera di Canale 5 Beautiful. Dopo circa 6 mesi in cui Canale 5 ha programmato un doppio episodio della serie dalle 13.40 alle 14.30 circa, durante l'estate il biscione ha deciso di replicare all'inizio della puntata gli ultimi dieci minuti della precedente. Infatti, attraverso la tecnica del 'puntatone' si era ridotta notevolmente la distanza tra le puntate italiane e quelle americane e quindi questo stava facendo esaurire la disponibilità in magazzino.

Da mesi i telespettatori della soap opera targata Mediaset sono sul piede di guerra per il pessimo trattamento della rete verso Beautiful ma quello che è accaduto in data 9 novembre ha dell'incredibile.

Mediaset salta delle puntate di Beautiful, il web furioso

Infatti, il pubblico che da anni segue con passione le vicende dei Forrester si è trovato spiazzato da quello che è accaduto in una tiepida giornata di novembre quando, dopo lo stacco pubblicitario, la puntata di Beautiful ha subito un vero e proprio balzo temporale che ha portato avanti le trame della soap di qualche episodio. Si è passati, indicativamente, dalla puntata numero 1108 alla 1111, quindi un salto notevole in un periodo cruciale per le storie della soap che si stanno concentrando sul decisivo confronto di Ivy con Liam (Scott Cliffton) e la decisione ci quest'ultimo di tornare con l'ex moglie.

Invece, oggi i telespettatori hanno visto tutt'altro. 

Dopo la consueta pubblicità, il pubblico del nostro Paese ha conosciuto Zende (nonostante questo ingresso fosse previsto per venerdì) e si è trovato di fronte a due riconciliate Caroline (Linsey Godfrey) e Maya (Karla Mosley) dopo che per mesi le abbiamo viste odiarsi. Ora c'è da chiedersi se Canale 5 sia disposta a fare un passo indietro oppure continuerà a fare orecchi da mercante come succede in questi casi. Quello che è certo è che un prodotto che tiene incollati alla tv circa 3 milioni di telespettatori da anni non merita affatto questo trattamento e il calo d'ascolti maturato nell'ultimo quinquennio si può addebitare in parte proprio alla pessima strategia adottata dalla rete.