Il bravo e bello attore romano, conosciuto dai fan di Un posto al sole grazie al controverso ruolo di Sandro Ferri, si racconta al nostro quotidiano,dando prova nonostante la sua giovane età,di grande maturità ed una pragmatica ambizione.

L'intervista a Sandro Ferri

Cosa la differenzia dal personaggio che interpreta in UPAS?

In realtà molto, innanzitutto le origini, io sono di Roma lui è nato a Napoli, la sua è una famiglia di origini nobiliari (i Palladini) molto benestante, la mia nella media; l'età (lui ha 19 anni io 26), le preferenze sessuali ed un pizzico di ingenuità che Sandro ha (essendo cresciuto con pochi riferimenti familiari, cosa che ha inevitabilmente influenzato il suo carattere).

Detto questo è un ragazzo buono, dolce, con una certa sensibilità ed una grande passione per il teatro, cose che ci accomunano.

Che rapporto ha con gli altri attori del cast UPAS?

Il rapporto con i miei colleghi di "Un posto al sole" è stato meraviglioso sin dall'inizio praticamente con tutti, molti di loro sono attori ormai conosciutissimi e sulla cresta dell'onda da quasi vent'anni, eppure sono rimaste persone umilissime, con grande disponibilità nei confronti dei più giovani e sempre pronti a dispensare consigli. Riccardo Polizzi Carbonelli e Nina Soldano, per esempio, sono venuti spesso a vedermi a teatro, in alcuni dei miei lavori, cosa che mi ha fatto enormemente piacere.

Lavorare per UPAS cosa le da e cosa le toglie quotidianamente?

Questo è un mestiere dove si impara continuamente, a prescindere dall'età o dall'esperienza che si ha avuto sul campo. Lavorare ad UPAS , con i suoi ritmi serrati ed i continui cambiamenti nelle vite dei personaggi, mi da modo di crescere e conoscermi ( come attore e come persona ) in continuazione. Mi toglie magari del tempo da dedicare al teatro o alla mia famiglia, ma questo fa parte della vita di ogni attore.

Il suo bacio omosessuale con l'attore Gabriele Anagni durante le riprese della fiction, è divenuto una sorta di caso nazionale. Lei si è sentito in imbarazzo durante quella scena?

Non posso negare che prima di girarlo c'era un po di imbarazzo , ma soprattutto preoccupazione affinché la scena sembrasse veritiera (per entrambi era la prima volta che ci si cimentava in un finto bacio omosessuale), per fortuna tra me e Gabriele c'è stata da subito un ottima sintonia , sin dalle prime scene girate insieme nella scuola di recitazione, ed una volta dato il ciak, siamo riusciti a fare un buon lavoro.

 A cosa è più legato professionalmente: televisione o teatro?

Come dico spesso, sono due pianeti dello stesso universo. Mi danno emozioni e problematiche diverse, ma se dovessi scegliere, direi sempre il teatro. Il teatro è condivisione con chi ti sta guardando, al livello emotivo può essere paragonato ad un fiore dato a chi si ama, un conto è consegnarlo personalmente, un conto è spedirlo a casa.

Oltre alla fiction ci sono progetti a cui si dedicherà nei prossimi mesi?

Sto per debuttare al Teatro "Furio Camillo" di Roma, con lo spettacolo "Vite Parallele" scritto e diretto da Antonio Nobili, dove sarò Valerio, un ragazzo come tanti che conduce una vita serena , composta da una ragazza che lo ama alla follia ed un lavoro affascinante, ma che scoprirà improvvisamente di avere una malattia, la Sla, che lo porterà ad un bivio della sua esistenza.