Dai matrimoni da sogno all’ inferno. Si può riassumere così la vicenda che sta riguardando il Grand Hotel “La Sonrisa”, palcoscenico dell’ormai sempre più famoso programma televisivo “Il Boss delle Cerimonie”. Il programma diventato un must tra i telespettatori di Real Time racconta da vicino i minuziosi preparativi e le festose cerimonie di alcune famiglie napoletane che decidono di festeggiare al Castello le proprie ricorrenze che spesso si perdono in un sano ed ironico trash che ha conquistato l'attenzione di milioni di fan.

Il processo per abusi edilizi

La sfarzosa struttura dove Don Antonio Polese è diventato una vera e propria celebrità televisiva potrebbe chiudere i battenti. L’albergo infatti è stato sequestrato nel 2011 per una serie di abusi edilizi compiuti per costruire l’immensa struttura ma aveva continuato a svolgere la sua attività grazie ad una deroga del Tribunale di Torre Annunziata. Tuttavia, nei prossimi giorni ci sarà il processo definitivo nella quale dovranno figurare la sorella di Don Antonio, Mariarosaria, la moglie Rita Greco e i fratelli Sabatino e Agostino ai quali è intestato l’immobile. Tra questi, non figura proprio il Boss che, stranamente, non ha alcuna partecipazione nell’ immobile.

L’accusa, avanzata dal pm Silvio Pavia è quella di abuso edilizio, un reato che sarebbe stato perseguito dall’inizio degli anni 80’ al tempo della costruzione del castello e avrebbe riguardato un’area di oltre 40mila metri quadrati. Accusa che spinse nel 2011 il Gip Nicola Russo a porre sotto sequestro l’intera area. La decisione finale è attesa per gli inizi di luglio ma non è detto che il sequestro venga confermato. Dal canto suo infatti, la difesa dei Polese ha presentato in questi giorni dei documenti che potrebbero evitare la confisca. Una vicenda che, anche se non comprometterà la reputazione del castello nell’immaginario collettivo, potrebbe minare seriamente la collaborazione con Real Time con il quale si stava programmando la quarta stagione del famoso reality.