Nella puntata del 29 settembre delle Audizioni di XFactor 2016 in onda su Sky, le tre sorelle Rebecca, Elettra e Salomé, presentate come Le Coraline, hanno ottenuto ben 4 sì dai giudici e una standing ovation da parte del pubblico. Le ragazze hanno scelto di cantare un brano in versione rivisitata di "Shoots and Ladders" dei Korn; una scelta coraggiosa, ma che di fatto le ha premiate.
Infatti proprio Manuel Agnelli, considerato il giudice più spietato, dopo l'esibizione si è addirittura alzato in piedi, confessando di aver da sempre aspettato un gruppo così talentuoso come quello formato dalle tre ragazze. Un altro giudice rimasto colpito dalla performance è stato Fedez, che ha ammesso di voler lavorare con loro e di rimpiangere la categoria dei gruppi della quale si è occupato nella scorsa edizione.
Dietro la forza delle Coraline c'è un passato difficile
Una vera e propria vittoria per le tre sorelle Elettra, Salomé e Rebecca, che si sono conquistate l'accesso ai Bootcamp. Poco dopo le telecamere, spostandosi nel backstage, hanno inquadrato i volti soddisfatti dei genitori e dei fratelli delle ragazze.
Da qui si è scatenato un vero caos sui social: un pubblico molto attento ha riconosciuto il padre delle ragazze, Pietro Orlandi, ovvero il fratello di Emanuela Orlandi, la quindicenne figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, scomparsa 33 anni fa in circostanze tutt'oggi ancora misteriose.
Il giallo sarà raccontato dal film (in uscita il prossimo 6 ottobre al cinema) "La Verità sta in cielo" di Roberto Faenza", in cui Pietro Orlandi interpreterà se stesso. Inoltre, il volto del padre delle ragazze di XFactor non è nuovo in Televisione, poiché è stato ospite della trasmissione "Chi l'ha visto" condotta da Federica Sciarelli per chiedere giustizia sulla scomparsa della sorella.
Un passato difficile, dunque, si cela dietro il gruppo delle Caroline, di cui non hanno avuto voglia di parlare. Ad ogni modo sono state davvero apprezzate dal pubblico dei social, per la scelta di non rendere partecipi i giudici della triste vicenda della zia scomparsa, per non influenzare la loro decisione finale.