Mingo, al secolo Domenico De Pasquale, torna a parlare dopo i gravi avvenimenti che hanno decretato l'allontanamento suo e del suo socio, Fabio De Nunzio, da "Striscia la notizia". In un'intervista al "Quotidiano di Puglia", l'ex inviato, sgancia una bomba sul suo contratto che potrebbe avere ripercussioni sul futuro del programma di Antonio Ricci.
Contratto da attore
Mingo è accusato, dalla Procura di Bari, di truffa ai danni di Mediaset, per un totale di 170mila euro.
Inoltre gli vengono contestati i reati di simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione. Si noti bene che le accuse riguardano solo lui e non il suo (ex) socio, Fabio De Nunzio. In un'intervista al "Quotidiano di Puglia", l'ex inviato, decide di vuotare finalmente il sacco e fa una rivelazione clamorosa. Lui, come tutti gli altri inviati del tg satirico, era ingaggiato come attore e non come giornalista. Questo perchè, come afferma: "A Striscia ci sono solo attori e nessuna redazione". Domenico De Pasquale (questo il suo vero nome) spiega anche il meccanismo dei servizi del programma di Antonio Ricci per difendersi dall'accusa di aver falsato molte inchieste (dieci per l'esattezza). Secondo Mingo, i servizi erano reali, anche se molti, alla fine, avevano un "epilogo scenico".
Inoltre, stando alle sue parole, la redazione controllava tutti i servizi. Per contratto, infatti, in redazione arrivava il pre-montato (della durata di 15-20 minuti) e, solo dopo opportune verifiche, il servizio veniva tagliato e mandato in onda.
Quale verità?
Mingo, ex inviato di "Striscia la notizia", si è difeso attraverso le pagine del "Quotidiano di Puglia" dall'accusa di aver falsato almeno 10 servizi andati in onda sul tg satirico. Da notare che queste accuse riguardano solo lui e non il suo (ex) socio, Fabio De Nunzio. Domenico De Pasquale ha affermato che con "Striscia" aveva un contratto da attore e non da giornalista e che, "recitare" in alcuni servizi, faceva parte del gioco. L'uomo ha, però, affermato che tutti i servizi girati erano reali.
Ha, inoltre, contestato un'altra accusa. Secondo la procura di Bari, infatti, l'uomo, insieme alla moglie, avrebbe chiesto a Mediaset rimborsi per collaboratori fatti passare per figuranti. Mingo, invece, afferma che quelli erano davvero figuranti ed erano pagati come tali, dato che svolgevano quel ruolo quando il servizio veniva girato. Starà alla Procura riuscire a scoprire la verità. Di certo, però, le dichiarazioni di MIngo sono destinate ad avere ripercussioni sulla credibilità di "Striscia la notizia".