In seguito alle precarie condizioni economiche della Grecia, i media nazionali hanno annunciato a gran voce che gli italiani stanno cancellando i loro viaggi, diffondendo il panico in chi ha prenotato le proprie vacanze in Grecia. Ma è davvero così? Vediamo cosa ne pensa il Presidente di ASTOI (Associazione Tour Operator Italiani) Pier Ezhaya.
Le dichiarazioni di Ezhaya
A quanto pare si tratterebbe di una "bufala".
Lo stesso Ezhaya si stupisce di queste notizie prive di fondamento che sono state diffuse solo per sorprendere i lettori e gli ascoltatori. Dai registri di Astoi non risulta nessuna cancellazione significativa. ln Grecia si registra ormai "il tutto esaurito", fatta eccezione per qualche isola più grande come Creta, Kos e Rodi in cui risulta ancora qualche posto disponibile. Rispetto allo scorso anno, le prenotazioni verso la Grecia sono salite del 25-30% e i voli charter che operano verso le isole greche sono aumentati offrendo più scelta e più frequenza.
Risulta falsa anche l'informazione relativa alla richiesta da parte degli operatori turistici di acconti più alti o di saldi in tempi più stretti.
Ezhaya dichiara che si procede secondo quanto stabilito dai contratti vigenti in ambito turistico, ossia acconto del 30% per l'apertura della pratica e saldo 30 giorni prima della partenza.
Precauzioni da prendere
Effettivamente la situazione economica della Grecia non è delle più stabili, ma non c'è la stessa preoccupazione che invece è ancora presente per mete che sono state recentemente vittime di terrorismo come la Tunisia. Al momento in Grecia basta andare preparati sull'uso delle carte di credito e sulle modalità di ritiro dei contanti tramite gli sportelli Bancomat.
Grecia tra le mete balneari più richieste
A dispetto di quanto propinato dai media nazionali, secondo Astoi tra le mete balneari più richieste, quest'anno al primo posto c'è proprio la Grecia e a seguire Spagna e Italia, con ai primi posti Puglia, Sicilia e Toscana. In Croazia continua ad andare di moda il "fai da te" e tra gli ultimi posti vediamo il Nordafrica che sta ancora scontando la cattiva pubblicità degli attentati terroristici.