Per le vacanze estive 2015 trascorrere una giornata al mare costerà di più in molte Regioni del Centro e del Nord, mentre rispetto al 2014 i prezzi al Sud sono sostanzialmente stabili. Questo è quanto emerso, tra l'altro, da un'indagine che è stata realizzata dall'Adoc sui prezzi praticati dagli stabilimenti balneari. La media dei rincari è complessivamente pari al 2,7%, ma ci sono Regioni dove, fa presente l'Adoc, anno su anno l'aumento dei prezzi è decisamente più ampio a partire dal Veneto con un +6,6% e passando per la Regione Toscana con un +5,8%.
Aumento dei prezzi, considerando il costo medio a persona negli stabilimenti balneari per l'ingresso, per un ombrellone, per una sdraio e per un lettino, pure in Liguria (+4%), nella Regione Lazio con un +3,7% nel 2015 rispetto all'estate 2014, ed in Sardegna (+2,7%), mentre nella Regione Emilia-Romagna gli aumenti medi rilevati sono dell'1,6%. Nel realizzare l'indagine l'Associazione Adoc ha tra l'altro sottolineato come quello attuale non sia di certo un buon momento per le imprese della balneazione considerando sia il calo degli investimenti, sia la diminuzione delle presenze degli ultimi anni. I rincari rilevati, inoltre, di certo non aiutano a far incrementare la domanda visto che molte famiglie italiane spesso non accettano aumenti dei prezzi anche se questi sono lievi.
Pur tuttavia secondo il Presidente dell'Adoc Lamberto Santini con le formule che prevedono, per andare al mare, negli stabilimenti sconti e promozioni, la risposta da parte dei consumatori potrebbe essere positiva. Secondo l'Associazione dei Consumatori, inoltre, per un rafforzamento complessivo della domanda turistica nel nostro Paese occorre promuovere in maniera integrata il turismo culturale e quello balneare con conseguenti benefici sull'economia blu ed anche sulla tutela ambientale per quel che riguarda il nostro patrimonio costiero. Ma per raggiungere tale obiettivo serve nel complesso un cambio di mentalità ed anche di gestione rispetto al passato.