La ricerca di un allenatore è sicuramente la priorità in casa Milan e il rifiuto di Carlo Ancelotti sta mettendo in crisi la dirigenza rossonera. Un allenatore di caratura mondiale come l'ex rossonero era sicuramente una valida alternativa per far ripartire la squadra rossonera, dopo questo lungo periodo segnato da alti e bassi. Le alternative ci sono, ma senza competizioni europee si rischia di far saltare molte candidature.

Ma Adriano Galliani non demorde e prepara l'alternativa all'ex tecnico del Real Madrid: nelle ultime ore a Milanello è spuntato il nome di Roberto Donandoni, ex giocatore rossonero ed attualmente alla guida del Parma.Il nome del tecnico bergamasco incuriosisce il patron Silvio Berlusconi, da sempre convinto ad affidare la squadra ad allenatori che conoscono alla perfezione l'ambiente Milan. 

Milan, nei prossimi giorni la risposta di Ancelotti

Il no dell'ex tecnico rossonero è sicuramente motivato dalla mancata qualificazione alle competizioni europee. La mancanza di garanzie non è sicuramente un segno positivo per convincere 'Carletto' e l'instabilità societaria e la mancanza di notizie certe sull'eventuale cessione sta creando impazienza tra i tifosi.

È pur vero che la stagione è appena terminata, ma i ritmi del calcio moderno non lasciano spazio a troppe esitazioni. Bisogna ripartire al più presto, altrimenti si rischia di rimanere indietro rispetto le dirette avversarie. Carlo Ancelotti comunicherà la sua scelta nei prossimi giorni: il tecnico vuole capire quali saranno le garanzie per la prossima stagione. Intanto la dirigenza mette sul piatto la lista della spesa per convincerlo a tornare a Milano.

Milan-Donadoni, matrimonio possibile

In caso di un no da parte  di Ancelotti nelle prossime ore, Galliani contatterebbe Roberto Donadoni, in rotta con il Parma. Insieme al tecnico bergamasco potrebbe arrivare a Milano anche Jose Mauri, centrocampista promettente che piace molto alla dirigenza rossonera. L'ex tecnico della nazionale potrebbe essere un nuovo punto di partenza per la squadra, almeno secondo Silvio Berlusconi.