Qualche mese fa si è paventata la possibilità che Inter e Milan giocassero in due stadi separati, di minori dimensioni, lasciando così il Tempio del calcio italiano: San Siro. Il sogno per il Milan è quello di creare un nuovo impianto a Portello, con tanto di progetto già presentato. Il nuovo Stadio si sarebbe ispirato all'Emirates stadium dell'Arsenal, stadio che porta il nome del potente sponsor arabo rossonero.
Così come l'Inter, che aveva ipotizzato due possibilità: o sfruttare da solo il San Siro, eliminando però il cosiddetto anello arancione, o creare uno stadio ex novo. Tuttavia, almeno per ora, i due progetti sono congelati giacché le casse languono per entrambi i club. I quali sperano di tornare nel più breve tempo possibile nel calcio che conta, appianando così i non pochi debiti.
Pertanto, i due club milanesi dovranno convivere ancora nel mitico Stadio Giuseppe Meazza. Una sorta di convivenza forzata, tenendo ognuno i propri sogni di gloria nel cassetto. Stadio milanese che, peraltro, il prossimo maggio ospiterà la prestigiosa finale di Champions league.
E in vista di questo importante evento, i due club sono impegnati a mettersi in regola con le norme Uefa. Poi si passerà ai colloqui con il Comune di Milano, per cercare di rendere il San Siro quanto più confortevole possibile per la finale e per la ancora lunga convivenza dei due club. Nell'attesa, c'è però un altro problema da risolvere per entrambi proprio col Comune: una maxi-multa causa spazzatura. Ecco perché.
Ammenda possibile di 5 milioni di euro per entrambi
Secondo quanto riporta il "Corriere della Sera", Inter e Milan sarebbero infatti a rischio maxi-multa per colpa della spazzatura. Motivo? Il mancato pagamento della Tarsu, la tassa sui rifiuti, per il periodo tra il 2000 e il 2004, che porterebbe così ai due club a pagare un’ammenda di cinque milioni di euro.
Il caso è emerso dopo che Equitalia ha rilevato la mancanza rivolgendosi a M.I. Stadio, la società che gestisce San Siro. Società che è partecipata al 50% dalle due squadre, la quale stava negoziando una tariffa agevolata. L'accordo si sarebbe anche trovato, fissato in un pagamento mediante 72 rate. Il debito si sarebbe però cumulato, arrivando a cifre esorbitanti. Dopo le ''luci a San Siro'' cantate da Vecchioni, ora potremmo dire ''rifiuti a San Siro''…