Le loro figure rappresentative sono il diavolo e il biscione che, a detta di molti, nell'inferno c'entrano eccome. Purtroppo però a piombare nell'inferno calcistico non sono i loro vessilli ma ancora una volta le società da essi rappresentati (Milan e Inter) che ritornano a fare i conti con problemi di bilancio ,indecisioni di mercato e trattative societarie mai chiare.

In principio furono i colpi di calciomercato

Da quello che è emerso fin dall'inizio del calciomercato estivo del 2015 sembrava che le milanesi fossero, finalmente, in grado di contendere lo scettro di campione d'Italia con l'imbattibile Juventus. Entrambi si contesero Geoffrey Kondogbia a suon di milioni scatenando addirittura un'asta che vide vincitrice la società a tinte nerazzurre per una cifra attorno ai quaranta milioni; nonostante questa asta che per il solo fatto di essere esistita ha suscitato sogni e speranze delle due categorie di tifosi, le due squadre tra problemi societari legati a bilancio e fair play economico sono arrivate a spendere un tesoretto che si aggirava attorno ai cento milioni di euro.

Tra i due litiganti il terzo gode

Fino a dicembre sembrava che almeno una delle due fosse indirizzata verso l'obiettivo scudetto (mai dichiarato) grazie alla solidità difensiva e ad una buona dose di fortuna. Ma la fortuna aiuta gli audaci e appena è subentrato un po' di calo di prestazione l'Inter è tornata a far rimpiangere Mazzarri. Questa situazione oltre che da i fattori precedentemente detti è stata favorita da una Roma non alla altezza e da una Juventus troppo brutta per essere vera. Appena l'Inter è piombata nel baratro ad approfittarne è stato il Napoli di Maurizio Sarri che grazie al bel calcio e ad uno strepitoso Higuain sembrava dovesse far rimpiangere addirittura "quel Napoli di Maradona".

Mai dare la Juve per morta

Un errore di valutazione di cui non può sicuramente essere innocente il Napoli è aver considerato la Juventus ormai morta e sepolta. La squadra di Allegri ha collezionato un filotto di 15 vittorie consecutive, ha rimontato il Napoli e ha rispedito l'Inter ed un Milan (mai in corsa) nei loro rispettivi gironi infernali di appartenenza, vincendo uno scudetto che almeno fino a fine novembre sembrava messo in discussione. Senza considerare che la società di Torino fosse ad un minuto dallo storico passaggio ai quarti di Champion's contro il Bayern di Pep Guardiola. Ubi maior minor cessat.

La magra consolazione

Tipico di ogni fine campionato è trarre un bilancio rispetto agli obiettivi che le squadre si erano poste ad inizio campionato.

Il Napoli è la squadra che ha compiuto un vero e proprio miracolo dopo la Juve ovviamente: tutti avevano sottovalutato Sarri che ha consolidato un secondo posto che permette di prenotare l'accesso diretto in Champion's seppur con qualche rimpianto. La Roma da eterna seconda è arrivata terza mentre le milanesi compiono un disastro e mezzo: l'Inter arriva quarta nonostante il sempre decantato obiettivo terzo posto e il Milan arriva settimo facendosi scavalcare dal Sassuolo(che guadagna l'accesso ai preliminari di Europa League) e tentando, alla disperata, di vincere la Coppa Italia contro la sempre più imbattibile Juventus.