Da qualche anno a questa parte la Premier League è sicuramente il campionato con il più alto livello di fatturato in tutto il mondo e di certo non si può negare che grazie a questo è aumentato il tasso tecnico e la visibilità a livello di diritti TV. Quest'anno però tra tutte le big si è intromesso il Leicester di Claudio Ranieri che, comunque vada, darà una lezione non solo ai paperoni del calcio, ma anche a chi dietro alla questione del fatturato nasconde i difetti di un intero campionato.

Il calcio è romantico

Della serie il Leicestervince al momento giusto.

Questi sono anni in cui il calcio non gode di piena salute: prima scandali legati al calcioscommesse poi tangenti a livello di federazioni internazionali e chi più ne ha più ne mette. Ma Ranieri con le sue "Foxes" ci ricorda che il calcio non è solo soldi e sponsor bensì è uno sport che in grado ,più di tutti gli altri ,di scrivere la storia a suon di catenacci o tiki-taka che dir si voglia. I detrattori di questa favola non sono solamente chi con le sue macabre volontà ha cercato di gettare del fango sul pallone, ma anche chi, magari peccando un po' di inesperienza e un po' di scarsa umiltà, parla di fatturato e non di calcio giocato per nascondere le falle (poche, ma determinanti) di una stagione.

Non sempre vince chi ha più soldi

Il Leicester è solo un esempio dei tanti (alcuni dei quali proprio in Premier League), successivo al Cagliari di Gigi Riva e al Verona dei miracoli. Nel calcio non sempre vince chi ha più soldi e la storia parla chiaro. Attualmente anche il Rostov in Russia da cenerentola del campionato si trova in piena lotta per il titolo di campione di Russia.

Il denaro aiuta ed è talmente chiaro in quanto fondamentale in tutti gli ambiti della vita di un uomo. Questo sicuramente lo saprà Maurizio Sarri, uomo di sport e di vita, che prima di intraprendere l'avventura nel mondo del calcio lavorava in banca. Grazie al cielo il pallone è rotondo e nella maggior parte delle volte è anche una questione di mentalità, di approccio.

Questo forse Sarri non ancora lo ha capito.

Una questione di abitudine

Sarri però è solamente l'ultimo tra quelli che si nasconde dietro al fatturato.Aveva iniziato Mazzarri per poi proseguire Benitez sempre sulla panchina del Napoli. Ranieri però ci fa capire che il calcio non è solo un valore economico ma è un valore umano che suscita emozioni, passione e rabbia: proprio lui che dai più grandi si è visto scippare (coi risultati) uno scudetto all'ultima giornata senza mai lamentarsi, addirittura congratulandosi. Un uomo che si merita tutto quello che sta ottenendo.

Innamoriamoci ancora

Se questo dovesse essere lo spot per far appassionare le persone al calcio giocato,Ranieri e la sua armata ne rappresenterebbero gli interpreti migliori.

Non solo interpreti ma anche maestri. Maestri di alunni svogliati, ma anche perfetti che non sanno cosa sia l'umiltà, la volontà e il sudore. Si parte sempre da piccoli obiettivi per poi cercare di raggiungere quelli più grandi, questa è una metafora che vale più di tutto sia nel calcio che nella vita e se è vero che il calcio è la metafora della vita appassioniamoci ancora ed emozioniamoci.