Il pareggio di ieri contro il Milan rischia di compromettere la partecipazione anche alla prossima Europa League dell'Inter, che adesso si ritrova al settimo posto, a due punti proprio dai rossoneri che hanno un calendario molto più agevole. I nerazzurri, infatti, adesso devono andare a Firenze per giocare contro una Fiorentina che deve riscattarsi dopo la sconfitta interna di ieri contro l'Empoli, dopodichè sarà il turno del Napoli, che verrà a San Siro in piena corsa per il secondo posto.

A commentare questo momento della squadra di Stefano Pioli ci ha pensato il noto giornalista de Il Corriere della Sera, Mario Sconcerti, che ha parlato perfino di una malattia all'interno dell'ambiente interista. Queste le sue parole a riguardo: "All'interno dell'Inter c'è una malattia che colpisce e rende incompiuta qualsiasi novità. Ci sono giocatori che sarebbero veri pilastri in quasi tutte le squadre d'Europa, come Icardi, Perisic e Kondogbia. All'Inter sono in grado di giocare partite inguardabili in maniera inspiegabile. Non si può buttare via il derby in un tempo, in quei quarantacinque minuti si lotta su ogni pallone e si curano tutti i minimi particolari, anche sui calci piazzati.

E, per fare questo, non bisogna neanche essere dei veri campioni. Non c'era più da vincere in quel secondo tempo, ma solo da raccogliere quanto di buono fatto nel primo tempo e conservare il risultato. Il fatto che l'Inter non ci sia riuscita sottolinea quanto la squadra sia incompleta e manchi soprattutto di personalità. L'Inter non può essere grande se si spaventa al primo pericolo e non riesce a proteggere un 2-0".

Il paragone tra Inter e Milan

Sconcerti si è soffermato anche sulle nuove proprietà e sul paragone tra le due squadre: "Il pareggio di ieri e la posizione in classifica delle due squadre dovrebbe consigliare silenzio da entrambe le parti. Mi sembra invece che i nuovi proprietari abbiano raggiunto subito almeno un risultato, hanno rilanciato i rimpianti, le invocazioni, le bandiere.

C'è un modo nuovo di essere interisti e milanisti, che sembra abbiano cancellato completamente il passato. Più che concentrarsi sulle occasioni sprecate nel derby si pensa a ciò che manca da andare a prendere sul mercato . E' come se quello di ieri fosse l'ultimo derby che appartiene al passato, mentre il Nuovo deve ancora arrivare e lo farà dal prossimo anno, come se fosse contato meno rispetto ad altre volte. Ieri è piaciuto più il Milan, l’Inter ha fatto poco, non ha avuto nemmeno il coraggio di vincere".