Quello di Stefano Pioli non è certamente il miglior momento sulla panchina nerazzurra. Il tecnico nerazzurro, dopo aver avuto una media punti da Champions League, ha ottenuto due punti nelle ultime quattro partite ed il pareggio di ieri nel derby contro il Milan potrebbe aver segnato definitivamente il suo destino. Fino ad un mese fa la squadra era in corsa, perfino, per un posto in Champions League, a meno sei dal Napoli, oggi si ritrova a quattordici punti dagli azzurri, al settimo posto e fuori dalla zona dell'Europa League, a due punti dal sesto posto occupato dal Milan e con due sfide delicate da affrontare: sabato allo stadio Artemio Franchi di Firenze contro la Fiorentina e la domenica successiva contro il Napoli, in piena corsa anche per il secondo posto.
Se fino a qualche settimana fa per Pioli c'erano solo messaggi di stima da parte dello spogliatoio nerazzurro, adesso che le cose non vanno più così bene qualcosa sembra essere cambiato anche nel rapporto con i calciatori. Un segnale chiaro lo ha dato il fantasista portoghese, Joao Mario, che al termine del match contro il Milan ha affermato: "Il futuro di Pioli? Non so, dovrà dimostrare tante cose anche lui".
Un chiaro segnale che qualcosa si è rotto con l'ex fantasista dello Sporting Lisbona, acquistato dal club portoghese la scorsa estate per 45 milioni di euro. Il giocatore, infatti, è stato relegato in panchina nelle ultime cinque partite contro Cagliari, Atalanta, Torino, Sampdoria e Crotone, che hanno preceduto il derby, in cui è stato schierato nuovamente dal primo minuto.
Ha fatto molto discutere, tra l'altro, la sua sostituzione all'87', visto che Joao Mario è stato sostituito dall'esterno francese, Jonathan Biabiany, che non aveva ancora giocato nemmeno un minuto in campionato. Un cambio che lascia ancora molte perplessità sia tra i tifosi nerazzurri che tra gli addetti ai lavori, che si chiedono il motivo per cui il francese sia stato preferito a Gabriel Barbosa, noto anche come Gabigol.
Il brasiliano, infatti, è molto rapido nel breve, quasi quanto l'ex Parma, quindi non si comprende l'ennesima esclusione di un giocatore che, a fine anno, potrebbe lasciare Milano per ammissione del suo stesso agente, il quale ha affermato che nel caso in cui non troverà spazio da qui a fine stagione si valuterà una sua cessione visto che non mancano i club interessati a lui.
Per Pioli, dunque, adesso viene il difficile: dopo gli ottimi quattro mesi disputati sulla panchina dell'Inter c'è da superare una crisi che rischia di rovinare quanto di buono fatto in precedenza e c'è il rischio che i nerazzurri restino fuori dall'Europa a fine anno.