Siete ritenute favorite? Avete vissuto un calciomercato da protagoniste? Allora potete toccare ferro. Se la prossima Serie B sarà una delle edizioni più incerte, equilibrate e forse spettacolari di sempre, pure in Serie C tutto sta convergendo verso un’annata da ricordare, ancora di più magari rispetto a quella grandi firme della passata stagione.
Sarà il ritorno del nome storico, sarà la presenza di giocatori di esperienza mixati a giovani di qualità, fatto sta che anche se grandi più o meno di passaggio come Cremonese, Foggia, Parma e Venezia sono salite al piano di sopra, l’equilibrio sembra regnare sovrano fin dalle prime battute e in ciascun girone.
Padova, è subito shock
Basta fare tre nomi di formazioni sulla carta corazzate che hanno steccato alla prima giornata: Pisa, padova e Lecce. Un pareggio e due sconfitte, quella clamorosa subita dai nerazzurri di Gautieri ad Olbia e il tonfo dei veneti a Renate, fanno capire a tifosi e società che converrà non dare nulla per scontato, pena il rischio di scottarsi, riscottarsi e fare presto i conti con una realtà ben diversa da quella immaginata. Certo, ogni situazione è diversa dall’altra e va pure tarata, oltre che con il livello di crescita e di amalgama delle grandi, con il target delle squadre affrontate: andare a Francavilla non sarà facile per nessuno, e i salentini se ne sono accorti per primi, così come fare visita al sempre frizzante e giovane Renate, e proprio per questo alla fine il punticino strappato dalla squadra di Rizzo potrà fare comodo alla fine, nonostante nettamente superiore alla concorrenza sul piano tecnico: vedere per credere gli organici di Catania e Trapani, le altre designate al ruolo di reginetta del girone, ma ugualmente alle prese con difetti di amalgama, palesati dagli appena due gol realizzati messi insieme, valsi però 4 punti preziosissimi proprio come quello del Lecce.
Lo stesso paradossalmente si potrebbe dire per il tracollo del Padova di Bisoli in Brianza, anche se qui forse c’è da ridiscutere un intero mercato, che non ha certo creato un solco sulla concorrenza in particolare per quanto riguarda le forze in attacco.
Vicenza ride, Pisa e Alessandria si studiano
Non ha di questi problemi il Vicenza di Alberto Colombo, che in 90’ sembra essere già riuscito a riportare dalla propria parte i tifosi depressi dopo la retrocessione: qui sì che davanti il roster è di primissima qualità ed il primo a farne i conti è stato il Gubbio dell’indimenticato ex Giovanni Cornacchini. Al “Menti” cadranno in tanti, questa è ben più che una sensazione, così come il sospetto che i berici siano destinati a una corsa quasi solitaria per il primo posto nel girone.
La stessa che avrebbe sognato di fare il Pisa, o l’Alessandria, nel raggruppamento A, se solo la Lega non le avesse messe insieme. Per i grigi si prospetta l’ennesima stagione da braccio di ferro, anche se entrambe le big sono partite col freno a mano tirato: work in progress per i nerazzurri, idem per la squadra di Stellini, per la quale solo il tempo potrà dire se la scelta di toccare il meno possibile l’organico già segnato psicologicamente dalla doppia beffa della passata stagione (campionato regolare e playoff) sarà stata azzeccata. Di sicuro per entrambe non ci sarà margine di errore, né possibilità di accettare di rimettere tutto in discussione attraverso i playoff. Si va quindi verso il girone più difficile, equilibrato e qualitativo, anche perché sullo sfondo già si stagliano le sfidanti, dal Livorno al Monza, fino alla mina vagante Carrarese, che ha fatto il pieno di esperienza con Baldini in panchina e tanti ex Empoli in campo, nella speranza che l’esperienza faccia sempre la differenza.