Cinque posti in palio per l'africa ai Mondiali di Russia. Due sono già stati assegnati, rispettivamente, alla Nigeria ed all'Egitto. Gli altri tre verrano fuori dalle ultime gare dei raggruppamenti in programma tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima. La missione è praticamente compiuta per la Tunisia che, ad una gara dal termine, ha tre punti di vantaggio sulla Repubblica Democratica del Congo e nella prossima sfida casalinga contro la Libia (11 novembre) può anche accontentarsi di un pareggio.
Duello Marocco-Costa d'Avorio nel gruppo C con l'ultima giornata che prevede lo scontro diretto in terra ivoriana (11 novembre), ai marocchini che hanno un punto in più in classifica basta il pari. In odore di qualificazione anche il Senegal al quale basterebbe non perdere le due gare contro il Sudafrica (10 novembre in trasferta e 14 a Dakar) per la matematica certezza. Su questo raggruppamento pesa il 'fattaccio' accaduto lo scorso anno in Sudafrica con il match contro i senegalesi (vinto 2-1 dai locali) che venne annullato dopo aver accertato la complicità dell'arbitro nell'influenzare il risultato.
In questo momento i senegalesi hanno due punti di vantaggio su Burkina Faso e Capo Verde che si affrontano nell'ultimo turno del 14 ottobre, ma anche una gara in più da giocare.
Honduras-Australia e Nuova Zelanda-Perù
Honduras-Australia è il primo dei due spareggi interzona che assegneranno gli ultimi due posti ai Mondiali del prossimo anno. I centramericani sono arrivati quarti nel girone finale centro-nordamericano che ha già qualificato Messico, Costarica e Panama. L'Australia ha vinto il play off asiatico superando in due partite la Siria. La gara d'andata si disputerà in Honduras, a San Pedro Sula, il 10 novembre prossimo; il ritorno è in calendario a Sydney il 15 novembre. Il pronostico è abbastanza incerto, anche se la formazione australiana sembra leggermente favorita.
L'ago delle previsioni, invece, pende nettamente in favore del Perù nel secondo play off intercontinentale, nonostante la 'tegola' caduta sulla nazionale sudamericana che dovrà rinunciare alla sua stella, Paolo Guerrero, squalificato per doping. L'avversaria, infatti, è di caratura piuttosto modesta: si tratta della Nuova Zelanda che ha vinto le qualificazioni oceaniche e che proverà a fare da guastafeste per quello che sarebbe un ritorno alla fase finale dei Mondiali atteso dai peruviani da ben 36 anni. La gara d'andata è in programma a Wellington, in Nuova Zelanda, l'11 novembre, mentre il ritorno si disputerà a Lima il 15.