Si dice che Giampiero Ventura abbia infine ceduto alle pressioni della stampa che chiedeva a gran voce la convocazione di Jorginho e Zaza. Qualcuno ha azzardato che, se fosse stato al suo posto, Enzo Bearzot avrebbe tirato dritto per la sua strada insistendo con il suo gruppo. Ma visto che parole come 'zoccolo duro', 'gruppo storico' o 'pupilli' appartengono un pò al passato della Nazionale, ci sembra giusto rispettare le scelte del CT protagonista di uno dei momenti più delicati dell'intera storia del calcio italiano. L'ostacolo Svezia va superato, senza se e senza ma.

Non vengono chieste prestazioni di gioco sublimi o numeri d'alta scuola, serve soltanto vincere. In gioco c'è la partecipazione alla fase finae di un Campionato nel Mondo, appuntamento che l'Italia nella sua lunga storia ha 'bucato' soltanto una volta, nel 1958 (nel 1930 gli azzurri non andarono al Mondiale nella sua prima edizione, ma fu una scelta federale, ndr). Siamo la Nazionale quattro volte campione del mondo ed in Russia, il prossimo anno, saranno presenti tutte le altre rappresentative che hanno sollevato almeno una volta la Coppa del Mondo. Un Mondiale senza gli azzurri non è un vero Mondiale, diranno i tifosi italiani. Ma se si dovesse andar fuori, la colpa non sarebbe certamente da attribuire ad ipotetiche sfortune o fantasiosi complotti (tipica abitudine italica quando le cose vanno male).

Siamo arrivati secondi nel girone di qualificazione perché la Spagna è più forte di noi, la Svezia invece è alla nostra portata. Ma servirà ben altra Italia rispetto a quella sbiadita vista contro le modeste Israele, Macedonia ed Albania.

La probabile formazione anti-Svezia

Dunque diamo atto a Ventura che, quantomeno, proverà ad andare in Russia utilizzando il meglio che il calcio italiano può esprimere in questo momento.

La maglia azzurra l'avranno anche indossata Rivera, Riva, Franco Baresi e Roberto Baggio, tanto per citare alcuni componenti della 'hall of fame' italiana, ma nel 2017 questi giocatori non li abbiamo nemmeno in versione brutta copia e, dunque, dobbiamo fare di necessità virtù. Intanto c'è parecchia curiosità relativa alla formazione che sarà opposta agli svedesi in quel di Solna il 10 novembre per la gara d'andata e, in questo momento, l'ipotesi più probabile è un 3-5-2 nel quale spicca almeno un 'blocco' nel reparto arretrato.

La celebre BBC dovrà dunque scrostare un pò di evidente ruggine: davanti a Buffon la difesa a tre prevede la presenza di Barzagli, Bonucci e Chiellini. A centrocampo, da destra a sinistra, Ventura potrebbe affidarsi a Candreva, Parolo, De Rossi, Verratti e Darmian. In attacco, fermo restando che Belotti non è al top alla luce del recente infortunio, il tandem potrebbe vedere insieme Zaza ed Immobile che hanno chili e centimetri per opporsi ai colossi della difesa scandinava. Naturalemte stiamo parlando di ipotesi, al momento questa ci sembra quella più verosimile. Qualcuno potrà obiettare sull'assenza di Jorginho ed Insigne dall'undici di partenza che potrebbe scendere in campo a Solna: se queste saranno le decisioni di Ventura, non è detto che non trovino spazio considerato che la sfida va vista nell'ottica di 180'.

Ci auguriamo che l'Italia possa chiudere la pratica già in Svezia, ma riteniamo assai più probabile che possa rivelarsi decisivo il ritorno di San Siro, il 13 novembre. Se rileggiamo con attenzione la citata possibile formazione iniziale, notiamo che per 7/11 è uguale a quella che Antonio Conte schierò contro la Svezia agli Europei dell'anno scorso.

Svezia: le probabili scelte di Andersson

Vista sul fronte scandinavo, c'è davvero tutto da guadagnare. La Svezia non è certamente favorita nella doppia sfida con l'Italia, ma è una squadra che ha tenuto vive le speranze di conquistare il primo posto del proprio girone ai danni della Francia fino all'ultima giornata delle qualificazioni. Tra le sue 'vittime' c'è l'Olanda e, sebbene abbia perso molto del suo potenziale offensivo dopo l'abbandono di Ibrahimovic, 26 gol messi a segno nel cammino verso la Russia rivelano comunque un attacco prolifico, unito ad una difesa che subisce poco (9 gol al passivo).

In realtà non è una Nazionale di grandi nomi, se si eccettuano il talentuoso centrocampista Emil Forsberg e l'attaccante Marcus Berg. Anche il CT Jan Andersson, un pò come Ventura, si è riservato una carta a sorpresa per i match più importanti, richiamando John Guidetti che mancava dal giro della Nazionale da quasi un anno. Riteniamo però che la formazione svedese sia più prevedebile negli effettivi iniziali rispetto a quella italiana: difficile che Andersson si scosti dal 4-4-2 che gli ha portato ottimi risultati nelle qualificazioni e, pertanto, dovrebbe schierare Olsen tra i pali; Lindelof e l'ex difensore genoano Granqvist centrali con Krafth ed Augustinsson nel ruolo di esterni bassi. Sulle corsie di centrocampo agiranno quasi sicuramente Claesson e Forsberg con Larsson e Johansson in posizione centrale.

Accanto a Berg nel reparto avanzato potrebbe giocare Toivonen, a meno che Andersson non riservi a Guidetti la soddisfazione di un rientro da titolare.

I precedenti

Italia e Svezia non si sono mai incontrate in un match valido per le qualificazioni Mondiali, ma sono state avversarie per due volte nella fase finale. Nella prima, ai Mondiali brasiliani del 1950, una straordinaria Nazionale scandinava che annoverava fuoriclasse del calibro di Skoglund e Jeppsson ci superò 3-2 eliminandoci dalla competizione. Vent'anni dopo, ai Campionati messicani del 1970, gli azzurri vinsero di misura con un gol di Domenghini che si sarebbe rivelato pesantissimo per il passaggio della squadra allora allenata da Ferruccio Valcareggi ai quarti di finale.

Le due squadre si sono poi incrociate spesso nelle qualificazioni e nella fase finale del Campionato Europeo, l'ultima volta lo scorso anno in Francia quando il successo azzurro per 1-0 portò la firma di Eder. Sostanzialmente non la possiamo definire una 'classica' del calcio internazionale, ci sono comunque 23 incontri a livello di Nazionale maggiore con 11 vittorie italiane, 6 pareggi e 6 vittorie svedesi, l'ultima delle quali è un'amichevole disputata a Goteborg nel 1998 e decisa da un gol di Kenneth Andersson. Tra i match più belli, certamente quello disputato a Napoli nel 1987, decisivo ai fini della qualificazione ai Campionati Europei che si sarebbero svolti l'anno successivo in Germania e vinto 2-1 dall'Italia di Azeglio Vicini grazie alla doppietta di Gianluca Vialli.

Storico, invece, l'incontro disputato a Goteborg nel 1983 sempre per le qualificazioni europee, non per il risultato che fu 2-0 per gli svedesi (Sandberg e Stromberg gli autori dei gol), ma perché si trattò dell'ultima partita in azzurro di Dino Zoff. La formazione dell'Italia di Enzo Bearzot era la stessa che, meno di un anno prima, si era lauerata campione del mondo a Madrid.

Biscottini e biscottoni

Nella storia del confronto c'è poi il famoso 'biscotto' del 2004, quando Italia e Svezia erano inserite nello stesso girone del primo turno ai Campionati Europei e gli azzurri furono costretti a tornare a casa da un risultato certamente 'sospetto', il 2-2 tra Danimarca e Svezia. Le tre Nazionali chiusero il raggruppamento con lo stesso numero di punti, gli svedesi avevano una migliore differenza reti e quel pareggio certamente insolito, preannunciato provocatoriamente dalle due tifoserie nordiche con uno striscione sugli spalti, consentì ai danesi di vantare un miglior quoziente reti nei confronti della nostra Nazionale.

Sono tredici anni che i tifosi italiani gridano 'vendetta' per quella beffa che somiglia tanto al classico biscotto pre-confezionato, ad essere sinceri la vendetta sul campo è arrivata agli Europei dell'anno scorso. Però, ad essere del tutto obiettivi, probabilmente in fatto di 'biscotti' con gli svedesi siamo in perfetta parità. Anche il match disputato dall'Italia contro l'Uruguay nel primo turno del Mondiale 1970, dopo che gli azzurri avevano battuto la Svezia ed i sudamericani avevano fatto lo stesso con Israele, è piuttosto 'sospetto'. Le due squadre, due Nazionali di prim'ordine che sarebbero entrate tra le prime quattro del mondo, diedero luogo ad una sfida al piccolo trotto, all'insegna del 'primo non prenderle' che si chiuse con uno scontato 0-0.

Quel punticino sarebbe stato utile ad entrambe e 47 anni dopo, proprio all'inizio di quest'anno in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Sandro Mazzola ha parlato chiaramente di "pareggio combinato". Ma gli italiani non sono diversi dagli altri tifosi e, come tali, tendono a guardare la storia del calcio solo dalla parte più 'conveniente'. A tal proposito, tornando all'attualità, ci auguriamo nell'immediato futuro di avere un ricordo piacevole e conveniente anche di questa doppia sfida con la Svezia. In palio c'è la qualificazione al Mondiale, un obiettivo invero minimo per il calcio italiano. Preferiamo dunque concentrarci sulle due gare senza fare drammi o fasciarci la testa in anticipo.

Il nostro calcio, alle prese con cronici problemi economici e strutturali ed a secco di vittorie internazionali ormai da troppi anni, non potrebbe sopportare anche il peso di una Nazionale che non prende parte alla fase finale di una Coppa del Mondo. Sarebbe il colpo di grazia.