È vero, sicuramente Finlandia e Liechtenstein non sono esattamente 'corazzate', ma l’Italia dei giovani piace e diverte. Due gare di qualificazione agli Europei del prossimo anno, altrettante vittorie con otto reti realizzate e nessuna al passivo. Siamo davanti ad un nuovo corso, dopo il disastro per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia e le 'prove tecniche di trasmissione' in Nations League?

Magari si, una novità nel rendimento degli azzurri c'è sicuramente ed arriva dal roboante 6-0 inflitto alla nazionale del piccolo Paese mitteleuropeo. Per oltre mezzo secolo, infatti, l'Italia non è mai stata squadra da goleada e nel corso degli anni abbiamo spesso sofferto contro avversari di modesto calibro. L’Italia non vinceva con sei gol di scarto in gara ufficiale dal lontano 1962, quando sconfisse per 6-0 la Turchia. Dopo la delusione per la mancata qualificazione al mondiale russo, ferita ancora aperta, il Ct Roberto Mancini ha optato per una rifondazione dal basso, partendo dai giovani di grande talento.

Anche coloro che non giocano con continuità nei club, ad esempio Kean e Spinazzola della Juve o quelli fino a pochi mesi fa quasi sconosciuti (Zaniolo convocato per lo stage di settembre senza ancora aver debuttato in Serie A). E per il momento, almeno in termini di entusiasmo, la scelta sta pagando. A giugno, con le sfide a Bosnia e Grecia, si avrà un primo vero esame sulle potenzialità della squadra.

Il 'fattore entusiasmo'

Chi era presente ieri al Tardini di Parma non si sarà sicuramente annoiato. Tanti gol, tante occasioni, tante belle giocate e, appunto, tanto entusiasmo. La 'febbre azzurra' ha contagiato la città emiliana, stadio esaurito e già durante il riscaldamento cori e tifo per i giocatori di Mancini.

E anche durante il match tra “ole” e incitamenti è stato un bello spot per il calcio italiano. Anche il tipo di partita ha aiutato il pubblico ad essere partecipe, con l’Italia che si è subito riversata nella metà campo avversaria. Il più osannato è stato sicuramente il veterano Quagliarella, sostenuto dal primo minuto di gioco ed autore di una doppietta su calcio di rigore grazie alla quale è diventato il più “anziano” marcatore di sempre della storia della nazionale. Meritatissima la lunga standing ovation dedicatagli dal pubblico al momento della sua uscita dal campo nella ripresa. Di contro, inutili e poco adatti alla serata i fischi per il capitano pro-tempore Bonucci, al momento della sostituzione con Izzo.

Da segnalare positivamente invece gli applausi ai cambi della formazione avversaria, con una cinquantina di tifosi del Liechtenstein comunque molto attivi a fine partita, nonostante la prevedibile sconfitta.

Le prospettive della nazionale

Ci sono buoni segnali incoraggianti per quanto riguarda il futuro. Prima di tutto l’età media molto giovane e la qualità di questa nuova generazione. Ci sono già stati tanti debutti nell’era Mancini e nella maggior parte dei casi sono stati positivi. Moise Kean è diventato il più giovane giocatore della storia della nazionale a segnare in due incontri ufficiali consecutivi; un grande traguardo se pensiamo che sono state le sue due prime gare da titolare. Pavoletti, entrato da pochi minuti, ha trovato il suo primo centro all’esordio.

Anche Stefano Sensi che ha aperto le marcature con un bel colpo di testa, è al suo battesimo del gol in azzurro. La qualità poi sembra essere presente in tutti i ruoli del campo. A partire dalla porta dove c’è tanta concorrenza per il dopo-Buffon; Donnarumma in questo momento è sicuramente titolare, ma Sirigu (titolare ieri), Perin, Cragno e Meret (non convocato) sono valide alternative. La difesa, da sempre punto forte, ha buoni ricambi in Romagnoli, Izzo, Mancini e Acerbi; sulla sinistra ha impressionato per facilità di corsa, dribbling e ottimi cross Leonardo Spinazzola, andato anche vicino al super gol nella ripresa. A centrocampo la qualità è tanta con Jorginho, Verratti, Barella, Sensi, Zaniolo e Cristante.

Anche in attacco con Chiesa, Kean, Politano, Insigne, Immobile, Pavoletti e l’eterno Quagliarella la situazione sembra buona. Le premesse per una buona rifondazione ci sono tutte, ora bisognerà aspettare impegni più tosti per capire se questa squadra ha già le carte in regole per disputare un Europeo da protagonista.