La prima classica “monumento” della stagione sta arrivando. Sabato 23 marzo si svolgerà la 110° edizione della Milano-Sanremo. Il percorso è quello classico, con una lunghezza di quasi 300 km. Il destino della corsa si deciderà con ogni probabilità nelle ultime due asperità in prossimità del traguardo: la Cipressa e il Poggio a 9 km dall'arrivo. Soprattutto chi non è velocista dovrà cercare di inventarsi qualcosa qui, in modo da anticipare la volata di Via Roma, dove gli specialisti avrebbero vita facile. La corsa, che dovrebbe disputarsi in una giornata soleggiata e dalle gradevoli temperature, sarà visibile in chiaro su Rai Sport a partire dalle 12:30 e dalle 14:00 su Rai 2, oppure su Eurosport dalle 14:30.

Milano-Sanremo: startlist e favoriti

Saranno 247 i corridori al via, divisi in 25 squadre: presenti tutte le 18 formazioni World Tour più sette iscritte tramite wild card che fanno parte della divisione Professional Continental. Presenti praticamente tutti i big: il pluricampione del mondo Peter Sagan, l’attuale iridato Alejandro Valverde, il vincitore della scorsa stagione Nibali, il campione olimpico Greg Van Avermaet, tutti i principali velocisti tra cui Gaviria, Kristoff, Degenkolb (vincitore del 2015), Arnaud Demare (vincitore del 2016).

Anche Michal Kwiatkowski, che vinse nel 2017, figura tra i partenti, e sarà la speranza principale del Team Sky. Attenzione anche a Caleb Ewan, Diego Ulissi, Michael Mattews, Tom Dumoulin e Dylan Groenewegen.

Secondo i bookmakers il favorito numero uno è Peter Sagan. Per lo slovacco della Bora Hansgrohe, che non ha mai vinto la corsa prima d’ora, la quota si aggira intorno a 5,50.

Le altre due posizioni del ‘podio’ sono occupate dal duetto della Deceuninck-Quick Step Alaphilippe- Viviani, entrambi vengono quotati intorno al 6,50 dai principali siti di scommesse. Seguono Ewan a 8, Gaviria a 10 e Sam Bennett a 12. Interessanti le quote di Valverde e Van Avarmaet (tra i 25 e i 30).

Poco realistico il back to back dello “Squalo dello stretto”, le quote oscillano tra 35 e 50.

Infatti lo stesso Nibali ha dichiarato di non essere in forma ottimale per la classicissima di Primavera:Quest'anno la condizione è indietro, ho iniziato tardi, io preferirei correre di più, ma con la squadra siamo andati in altura tutto febbraio. Io non l’avrei fatto, ma sono stato costretto a cambiare programma in corso d’opera. Anche il Tour dopo il Giro l’ha voluto la squadra, io non ho mai amato fare le due corse insieme". Per un’altra giornata magica dopo quella dello scorso anno le speranze italiane sono incentrate quasi completamente su Elia Viviani.