In questo inizio di stagione tra Serie A e Champions League la Juventus ha disputato 9 gare mettendo a segno 16 reti. Non moltissime considerato oltre tutto un dato 'viziato' dal fatto che nelle 5 gare vinte sono arrivate 3 reti a partita, con ben 3 gare su 9 terminate senza andare in gol.

Il problema della realizzazione insomma esiste e solo Dusan Vlahovic, al netto dei tanti errori comunque commessi sotto porta, ha tenuto una media accettabile con 7 reti in 9 incontri: e gli altri?

Teun Koopmeiners è rimasto a secco, Yildiz ne ha segnato solo uno in Europa contro il PSV e Conceicao ha giocato molto poco (frenato da un infortunio muscolare) andando in gol comunque in 2 delle 4 gare disputate (segnando contro Genoa e Lipsia).

I numeri piuttosto asfittici sotto porta per i bianconeri non sono tuttavia una novità ma certificano soltanto un trend che va avanti da anni.

54 gol nel 2023-24 e 56 gol nel 2022-23, il problema del gol viene da lontano

L'ultimo campionato di Serie A in cui la Juventus ha messo a segno un numero di reti 'convincente' è stato il 2020-21, quando c'era ancora Cristiano Ronaldo e la compagine bianconera ha spedito ben 77 palloni alle spalle dei portieri.

E dopo? Sempre molto meno.

Nel 2021-22 sono arrivati 57 gol, nel 2022-23 sono stati 56 e nel 2023-24, lo scorso, appena 54: insomma il trend è preoccupante da anni, basti pensare che contando gli ultimi due campionati e aggiungendo le 7 giornate e 10 reti di quello in corso fanno appena 120 gol in 83 giornate complessive.

La prima chiave di lettura? Il calo di rendimento è coinciso con la mancanza in rosa di un bomber capace di toccare i 20 gol l'anno. Ma c'è dell'altro.

Se le ultime stagioni sono state segnate da una certa 'povertà' di rosa, in quella in corso Cristiano Giuntoli ha fatto molto per consegnare nelle mani di Thiago Motta più assist e reti possibili. Teun Koopmeiners e Douglas Luiz venivano ad esempio da una doppia cifra di gol ma fin qui sono rimasti all'asciutto.

Per non parlare di Yildiz, titolare 6 volte su 7 in Serie A e mai in rete fin qui.

Il tiro da fuori e minore leziosità le chiavi per invertire il trend

Lo stesso Thiago Motta nelle scorse settimane ha evidenziato come si debba tentare di più il tiro da fuori area, cosa che conduce ad altri due fattori. La squadra fatica a trovare la via della rete contro difese chiuse, condizione in cui il tiro da fuori diventa ancora più prezioso, e alcuni calciatori appaiono a volte troppo leziosi negli ultimi 30 metri.

Se Koopmeiners è anche stato sfortunato con due legni colpiti (contro Genoa e Lipsia) è pur vero che spesso ha cercato l'assistenza anche quando forse non avrebbe dovuto. Yildiz ama molto mettere in mostra le proprie doti tecniche ma in questo inizio si sta intestardendo in dribbling e 'giocate' (come nell'ultimo pezzo di gara contro il Cagliari) senza esibire un altro fondamentale che aveva fatto innamorare di lui i tifosi della Juventus: un tiro secco e preciso.

Meno gioco in orizzontale e più in verticale, maggiore cattiveria nell'andare al tiro e meno fraseggi 'ossessivi' le chiave in definitiva per tornare ad essere prolifici.