Sta facendo discutere sui social la notizia trapelata sulla prossima costruzione della metropolitana leggerà che collegherà Catania con diversi comuni dell'hinterland. Nell'attesa che i collegamenti tra Catania e Palermo siano potenziati, e quindi più sostenibili, il dibatto si è sviluppato proprio oggi, quando si sono riuniti i sindaci dei comuni coinvolti nel progetto metropolitano e i responsabili della Soprintendenza.

Infatti, è stato approvato all’unanimità il progetto di metropolitana leggera su monorotaia che collegherà i comuni di Mascalucia, Pedara, San Gregorio di Catania, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo e San Giovanni la Punta al capoluogo etneo. Il sistema è stato ribattezzato con il nome di EtnaRail e si dislocherà in tre linee.

Metropolitana catania: progetto a basso impatto ambientale

La prima a essere realizzata sarà la verde, per un costo di 260 milioni di euro, in project financing. Questa linea collegherà Mascalucia con Catania (capolinea in piazza Vincenzo Lanza) scambiando con la metropolitana presso la stazione Milo di viale Alexander Fleming.

Come si può vedere nel video di presentazione del progetto, la nuova metropolitana sarà a basso impatto ambientale e tutte le stazioni saranno dotate di pannelli fotovoltaici. Inoltre, l'incidenza sui costi di gestione, assicurano gli esperti, sarà minima. Infatti, in base al flusso che giornalmente si sposta dai paesi dell'hinterland etneo, si prevede di coprire tutti i costi di gestione attraverso la vendita dei biglietti e degli abbonamenti. Sarà possibile, a regime, viaggiare da un capolinea all'altro in soli 20 minuti. Tempi che oggi sono inimmaginabili a causa, per l'appunto, dell'elevato flusso di autovetture che circolano in direzione del capoluogo etneo. 

Un progetto ambizioso che, però, ha già raccolto il secco no degli scettici di buona parte della popolazione che ancora, dopo anni di lavori partiti e spesso mai finiti, attendono la metropolitana cittadina, che allo stato attuale consta di poche fermate.

Più che una cattedrale nel deserto, un'autostrada sotterranea collegata al nulla. Proprio per quest'ultimo motivo i catanesi e i turisti non usufruiscono della metropolitana cittadina. 

Discorso diametralmente opposto per la linea che costeggia l'Etna, la circumetnea che è sottodimensionata e ormai obsoleta nei mezzi. Linea che, secondo studi della stessa Università di Catania, avrebbe tutte le carte in regola per collegare i paesi che costeggiano l'Etna e potrebbe rilanciare il turismo in luoghi troppo distanti e non serviti dal capoluogo etneo che nonostante tutto continua a far registrare aumenti nelle visite dei turisti. Di certo ne resteranno fuori, dal disegno logistico, i comuni di Niscemi e Gela che vorrebbero entrare nell'area metropolitana catanese.