Violenta strage nella stazione ferroviaria di Kunming, capoluogo della provincia cinese dello Yunnan, che ha causato la morte di almeno 30 persone e il ferimento di oltre 100. Secondo le fonti di informazione locali un gruppo di uomini vestiti di nero e armati di coltello verso le 21 (ora locale) di ieri avrebbe iniziato ad attaccare i passeggeri che si trovavano nella stazione situata nel sud-ovest del Paese.

Immediato l'intervento della polizia che ha scatenato un conflitto a fuoco costato la morte anche a 5 assalitori. Testimoni dichiarano di aver sentito una raffica di spari in mezzo a gente urlante e presa dal panico. La zona viene al più presto isolata anche per consentire l'arrivo delle ambulanze. Secondo informazioni giunte dagli investigatori, gli autori della strage dovrebbero essere oltre 10 e avrebbero agito incappucciati. Partita la caccia a cinque sospettati.

Secondo indiscrezioni provenienti dall'agenzia stampa ufficiale cinese, potrebbe trattarsi di una rivendicazione da parte di terroristi uighuri, la minoranza musulmana originaria del Xinjiang, vasta regione sita nel Nord-Ovest della Cina.

Il presidente della Cina Xi Jinping si manifesta determinato a combattere il terrorismo. La strage è avvenuta alla vigilia della sessione annuale delle due assemblee che costituiscono il Parlamento cinese, momento fondamentale della vita politica del Paese. La situazione nella regione dello Xinjiang è decisamente tesa e critica dal 2009 quando circa 200 persone morirono per scontri armati avvenuti tra cinesi e uighuri. Proprio questo fa pensare alle autorità cinesi che ci si trovi di fronte ad un brutale attacco terroristico premeditato.