Ora lo sappiamo: il detersivo che lava più bianco non esiste. Ce lo ha detto l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha inflitto una multa di 50 mila euro alla Henkel, produttrice del Dixan, che in uno spot sosteneva la sua supremazia sul prodotto della concorrenza, il Dash della Procter & Gamble.

Lo spot incriminato

L'ammenda dell'Autorità si riferisce al fatto che la Henkel ha pubblicizzato con la dicitura "Dixan Nuova Formula" un prodotto che, sottoposto ad analisi, si è rivelato assolutamente identico a quello commercializzato in precedenza.

Nel collegato spot televisivo, inoltre, si sosteneva, grazie a questa presunta nuova formulazione, la maggiore efficacia di pulizia "rispetto al principale concorrente già alle basse temperature".

Anche in questo caso, l'Autorità da riscontrato la genericità delle affermazioni contenute nello spot in quanto basate sui risultati ottenuti su una sola tipologia di macchia (nella fattispecie, la macchia d'uovo), mentre i test disposti su numerosi tipi di macchie e a diverse temperature hanno evidenziato una sostanziale parità di efficacia tra Dixan e Dash.

Si è trattato quindi, secondo l'Antitrust, di una comparazione ingannevole tra prodotti fatta con l'utilizzo di affermazioni non vere.

Questo è solamente l'ultimo episodio della guerra tra Dixan e Dash fatta a colpi di pubblicità comparative e vede la Procter & Gamble pareggiare il conto nei confronti della Henkel.

Nello scorso mese di ottobre, era stata infatti la casa produttrice del Dash ad essere condannata dall'Antitrust per la pubblicità che affermava "un misurino smacchia come un misurino e mezzo del principale concorrente". Affermazione anche questa smentita e sanzionata dopo gli inevitabili test. Per entrambi, una macchia difficile da lavare.