Ieri, 27 Aprile 2014, vi è stata la cerimonia solenne che ha portato alla canonizzazione di due dei più famosi ed amati tra i papi della storia moderna della Chiesa, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Entrambi i papi sono stati tanto amati e sono accomunati dal fatto che i fedeli in massa il giorno stesso della loro morte gridavano chiedendo la canonizzazione immediata.
In realtà, il percorso che porta alla canonizzazione è molto complesso e frutto di un lavoro certosino da parte di un team di esperti, lavoro che nel caso di Giovanni Paolo II si è concluso in tempi brevissimi.
A parte le differenti tempistiche con cui si è giunta alla decisione di proclamare santi i due pontefici, in entrambi i casi ci sono stati dei miracoli eclatanti a cui la scienza non ha saputo dare nessuna spiegazione.
Nel caso di Giovanni XXIII, al secolo Roncalli, il miracolo che ha dato la svolta definitiva e che ha portato alla canonizzazione si riferisce a suor Caterina Capitani morta 4 anni fa a 68 anni. Il miracolo si compì quando la suora aveva solo 23 anni. Suor Caterina ebbe un'emorragia gastrica che la costrinse ad interventi e sofferenze. Al colmo della disperazione, quando non c'era niente da fare secondo i medici, le poggiarono la reliquia di Papa Giovanni XXIII sulla fistola.
La ragazza, miracolosamente guarita, raccontò che le apparve il Papa che le disse "Me lo avete strappato proprio dal cuore questo miracolo. Ora non temere, tutto è finito. Tu stai bene, non hai più nulla".
Il miracolo attribuito a Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, si riferisce ad una donna del Costa Rica, Floribeth Mora Diaz, a cui era stato diagnosticato un grave aneurisma.
Dopo un intervento chirurgico arriva la sentenza dei medici: sono necessarie lunghe e costose cure. La donna è disperata anche viste le precarie condizioni economiche in cui versava la sua famiglia e si affida alla preghiera. Il giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II, accende la tv e nel momento in cui viene mostrata la reliquia di Wojtyla sente una voce del papa stesso che le dice "Alzati e non avere paura". La malattia scompare improvvisamente. La donna è stata ieri testimone della cerimonia di canonizzazione.