Un tassello fondamentale si va ad aggiungere oggi al caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate della cui morte è accusato Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere a Bergamo dallo scorso 16 giugno. Per lui, oggi è una giornata decisamente importante in quanto i suoi legali hanno depositato questa mattina il documento relativo all'istanza di scarcerazione al gip il quale avrà a disposizione cinque giorni di tempo per esprimere la sua decisione: Bossetti tornerà presto a casa finendo di scontare la sua pena ai domiciliari?

Ecco tutte le novità di oggi 10 settembre sul caso di Yara Gambirasio e su Bossetti.

Yara Gambirasio, ultime novità: Bossetti provato, presentata istanza di scarcerazione

Bocche cucite da parte degli avvocati di Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, giunti questa mattina, 10 settembre, al Tribunale di Bergamo dove è stata presentata l'istanza di scarcerazione del loro assistito. Il gip Ezia Maccora cambierà idea in merito alle esigenze di custodia cautelare in carcere riscontrate lo scorso 19 giugno? La decisione la sapremo entro i prossimi cinque giorni, ma già da ora si preannuncia piuttosto difficile anche alla luce delle accuse ma soprattutto delle prove rese note dalla Procura in riferimento al Dna di Bossetti ritrovato sugli indumenti di Yara Gambirasio.

Le ultime novità sul caso sono relative proprio alle dichiarazioni di uno dei legali di Bossetti, Claudio Salvagni che alla vigilia della deposizione dell'istanza di scarcerazione, ai microfoni di Pomeriggio 5 ha voluto fornire alcuni aggiornamenti sulle condizioni attuali dello stesso Bossetti fornendo poi una previsione in merito alla decisione del gip sull'istanza di scarcerazione. Provato, stanco, dimagrito, ma comunque fiducioso: queste le parole utilizzate dal suo avvocato per descrivere il presunto assassino di Yara Gambirasio. Sia Bossetti che i suoi legali, tuttavia, sembrano chiaramente consapevoli che si tratta di un'istanza difficilmente accoglibile dal gip. Anche per tale ragione Salvagni ha nuovamente confermato l'intenzione di richiedere che venga rieseguito il test del Dna - prova regina che incastrerebbe Bossetti come il responsabile dell'omicidio di Yara -, ribadendo la disponibilità dello stesso Massimo Giuseppe affinché la verità possa venire finalmente a galla, convinto della sua innocenza e della volontà di dimostrarlo anche in sede di processo.