Oggi è la Giornata della memoria, data fissata per non dimenticare l'infame sterminio di ebrei, rom ed omosessuali da parte dei nazisti nei campi di concentramento. Sono passati settanta anni da quando furono aperti i cancelli di Auschwitz ed il ricordo e le testimonianze struggenti di alcuni sopravvissuti sono il monito affinchè una tale mostruosità non si ripeta mai più.
Era un sabato quel ventisette gennaio del 1945, un sabato di inverno gelido in cui in quella parte ancora sconosciuta della Polonia, soffrivano la fame ed il freddo quei pochi migliaia di sopravvissuti, che guardavano increduli le truppe dell'armata rossa varcare i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz; era finalmente l'inizio della libertà ed un ritorno alla vita per loro dopo tanto tempo. Quei prigionieri erano stoicamente e miracolosamente sopravvissuti in quel campo della morte, ove i nazisti avevano sterminato un milione e mezzo di persone. Sei milioni in totale le vittime dell'Olocausto nei campi allestiti dalla follia hitleriana, soprattutto ebrei, ma anche rom, sinti, omosessuali e disabili.
Un orrore infinito nel nome della razza superiore, la cosiddetta razza ariana, un'aberrazione che viene ricordata tutti gli anni in questo giorno, in quanto il vero pericolo è l'oblìo della memoria, il tempo che passa e che cancella il ricordo.
Nel nostro paese la cerimonia ufficiale si è tenuta presso la Camera dei Deputati, Pietro Grasso in quanto Presidente Supplente della Repubblica, ha consegnato delle medaglie d'onore a sette italiani sopravvissuti ai campi di sterminio. In seguito presso l'Aula di Montecitorio, alla presenza di molti studenti provenienti da tutta Italia, vi sono stati gli interventi del Presidente della Camera Laura Boldrini e del Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.
Il Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna ha lanciato un messaggio di allarme: "Mai abbassare la guardia, perchè i fatti delle ultime settimane e degli ultimi mesi dimostrano che il razzismo, la violenza e la sopraffazione riaffiorano come incubi. In questo periodo più che in passato, sentiamo quanto sia pericolosa l'indifferenza di fronte a fenomeni xenofobi, razzisti ed antisemiti. Le peggiori minacce possono facilmente concretizzarsi se si perde la coscienza che il cinismo, l'ignoranza e quindi l'indifferenza, possono aprire la strada a nuovi orrori ed a nuove atrocità".