Il Senato dovrebbe votare entro il prossimo 10 ottobre una commissione d'inchiesta parlamentare riguardante i casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Le due ragazzine (all'epoca quindicenni) scomparvero misteriosamente da Roma nel 1983 a un mese di distanza l'una dall'altra. Da precisare come la Camera aveva già approvato l'istituzione della commissione d'inchiesta parlamentare, al momento si attende il via libera da parte del Senato.

Il via libera dalla Camera

A fine giugno, la commissione Affari costituzionali del Senato ha espresso un parere positivo circa l'istituzione di un organismo di indagine relativo ai casi di Emanuela e Mirella.

In precedenza, nel mese di marzo, il disegno di legge su questa iniziativa aveva ricevuto l'approvazione dell'aula della Camera dei Deputati con 245 voti favorevoli e nessun voto contrario. Il voto al Senato sarà l'ultimo passo nell'istituzione dell'organismo di indagine. Il voto è previsto presso Palazzo Madama alle 16:30 del prossimo 10 ottobre.

I poteri della commissione

Nel caso in cui il Senato dovesse votare a favore dell'istituzione della commissione d'inchiesta parlamentare circa i due casi di scomparsa, l'organismo godrebbe di poteri analoghi a quelli della magistratura. La natura della commissione d'inchiesta sarebbe di tipo bicamerale, il che significa che sarebbe composta da membri di entrambe le camere del parlamento italiano.

Questa commissione sarebbe quindi formata da un totale di 20 deputati e 20 senatori, con il compito di condurre un'indagine completa e approfondita sui casi di scomparsa delle due ragazze.

La somma annuale di cui disporrebbe la commissione

La commissione di inchiesta che si andrebbe a creare avrebbe a disposizione, secondo il disegno di legge, un budget di 50.000 euro all'anno per svolgere le sue attività investigative.

Inoltre, entro la fine dell'attuale legislatura, i lavori dovrebbero essere terminati, indicando che si prevede che l'indagine venga completata entro un certo periodo di tempo stabilito.

L'intervento di Antonietta Gregori

Dopo l'approvazione della commissione d'inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori da parte della Camera dei Deputati, c'era una grande attesa per l'avvio della discussione e il voto al Senato.

Tuttavia, il voto a Palazzo Madama era stato più volte posticipato. Durante l'estate, Antonietta Gregori, sorella di Mirella, aveva lanciato un appello alle istituzioni, chiedendo che i lavori della commissione venissero avviati il prima possibile.

Le due scomparse sono avvenute nel 1983

Il 2023 segna il quarantesimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Delle due giovani ragazze non si hanno più notizie dal lontano 1983. Il 22 giugno di quell'anno, il destino di Emanuela Orlandi prese una svolta tragica, quando scomparve dopo essere uscita da casa per dirigersi verso le sue lezioni di flauto in piazza Sant'Apollinare. Quel giorno segnò l'inizio di un enigma che ha turbato l'Italia per quattro decenni.

A maggio la procura di Roma ha riaperto le indagini per il caso Orlandi.

La scomparsa di Emanuela Orlandi ha dato vita a una serie di indagini complesse e ha generato teorie che hanno coinvolto il Vaticano, in quanto Emanuela era cittadina dello Stato Pontificio. Queste supposizioni hanno gettato ombre di mistero sul caso, alimentando la speculazione e la confusione nel corso degli anni. Poco più di un mese prima della scomparsa di Emanuela, un'altra giovane ragazza, Mirella Gregori, scomparve a Roma in circostanze altrettanto enigmatiche. La quindicenne era appena tornata da scuola quando rispose al citofono, credendo che si trattasse di un ragazzo che la cercava. Così, uscì di casa per incontrarlo, ma da quel momento scomparve nel nulla.