Spopola in internet il video a difesa della vera pizza napoletana, una ricchezza dell'alimentazione mediterranea attaccata da McDonald's in uno spot che fa preferire il prodotto della multinazionale americana a quello italiano. Il comunicatore Egidio Cerrone dice così la sua con un contro spot in una battaglia iniziata da quando in tv, al posto di uno degli alimenti che presto dovrebbe essere considerato patrimonio da difendere dall'Unesco, si preferisce l'hamburgher.

È bagarre. In Italia, patria dell'alimento famoso in tutto il mondo, è quasi una beffa alla vigilia di Expo.

Approda in Parlamento la polemica su McDonald's sullo spot in questione. Il Movimento 5 Stelle chiede di revocare la sponsorizzazione di Expo. A vincere la battaglia del gusto del bambino, è l'Happy Meal, che viene preferito alla nostrana Margherita alla domanda del cameriere incredulo per la risposta del bimbo. Il sorriso illumina il piccolo che disdegna l'italico cibo in favore del prodotto made in Usa.

Per l'onorevole Luigi Di Maio e Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della regione Campania, è un affronto bello e buono.

Nelle manifestazioni che sta tenendo nella varie province, la candidata si presenta con la vera pizza Napoletana e al fianco dei pizzaioli del posto, autentici eredi di una tradizione alimentare millenaria e ridicolizzata dallo spot.

Non si tratta di un buon biglietto da visita nell'anno in cui la commissione nazionale Unesco sceglie la pizza e l'arte dei pizzaioli napoletani come patrimonio da difendere come simbolo italiano per entrare nel patrimonio mondiale. I Cinque Stelle chiedono al presidente del Consiglio Renzi di attivarsi a tutela dell'Italia. Anche la stampa internazionale ha evidenziato la vicenda. Il presidente dell'associazione Verace Pizza Napoletana, Massimo Porzio, è indignato.

Il cibo da fast food in questo caso ha la meglio sulla tradizione partenopea, ma il tutto avviene alla vigilia di Expo, un salone mondiale che tende ad esaltare la bontà dei prodotti della terra e le tradizioni che lo trasmettono da generazioni, come, appunto, è successo per la pizza.