Il 9 agosto del 1991 a Pariacoto, un villaggio collocato sulle Ande peruviane, venivano ammazzati padre Michele Tomaszek e padre Sbigneo Strzałkowski, missionari dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali attivi in un'opera sociale in favore delle famiglie povere. Dopo il sequestro, i due religiosi perdevano la vita a causa delle violenze subite dai guerriglieri di Sendero Luminoso. La triste notizia destò sdegno e dolore sia tra i Francescani che tra le popolazioni che conoscevano i frati attivi in Perù.
Pochi giorno fa Papa Francesco, attento a ricordare al mondo le persecuzioni che in questi anni i cristiani subiscono, ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti il martirio dei due Servi di Dio.
Si tratta di altri due martiri cristiani della famiglia francescana eliminati a causa del Vangelo e adesso in cammino per il riconoscimento della loro santità assieme ai tanti che in Siria, Algeria, Nigeria e Sudan perdono la vita.
Nella vicenda peruviana i guerriglieri maoisti latinoamericani infatti giustiziarono i due religiosi, poco più che trentenni, a causa della loro attività caritativa perché distribuivano beni di prima necessità, alimenti e vettovaglie a una popolazione semplice e poverissima. L'assassinio comunque non ha fermato i Francescani. È nato infatti a supporto delle attività sociali peruviane il «Centro pastoral social san Antonio de Padua in Pariacoto», una scuola a servizio di settantadue piccole comunità.
Un libro racconta la storia di Vangelo e carità dei due martiri. Le Edizioni Messaggero di Padova avevano dedicato un volume ai Frati martiri: "Una storia francescana nel racconto del terzo compagno", è il diario del sopravvissuto Jarek Wysoczański, connazionale anche lui dei due martiri e del compianto papa polacco che, conosciuto la notizia, aveva esclamato: «sono i nuovi santi martiri del Perù». Una vicenda di attenzione agli ultimi e all'annuncio della Buona Novella, sulla strada dei campesinos peruviani.