Papa Francesco durante la celebrazione della messa in onore del popolo armeno ha riconosciuto, ricordando ciò che disse in proposito Giovanni Paolo II, che la Turchia nel 1915 si rese responsabile di un vero e proprio un massacro del popolo armeno da lui definito questa mattina "genocidio". Il papa ha fatto riferimento alle tre enormi tragedie di cui l'umanità tutta ha fatto esperienza nel corso del ventesimo secolo.

Il primo genocidio del XX secolo ha colpito gli armeni nel 1915

Il genocidio del popolo armeno, che è il primo popolo e nazione "cristiana", rappresenta la prima grande tragedia del secolo scorso. Insieme agli armeni il massacrò colpì anche altri popoli vicini sia cattolici che ortodossi, come i caldei, i siri, gli assiri ed i greci. Nessuno venne risparmiato, neppure bambini, anziani e malati. Furono uccise donne ed uomini, religiosi con diversi incarichi e sacerdoti.

Gli altri due genocidi contro popoli innocenti

Il secondo ed il terzo genocidio del ventesimo secolo fu opera dei nazisti e dello stalinismo, con il massacro di milioni di persone.

Gli stermini di massa avvengono anche grazie ad un silenzio complice

Riferendosi poi agli stermini di massa più recenti in Bosnia, in Cambogia, in Ruanda ed in Burundi Papa Francesco ha affermato che l'umanità sembra non riuscire a fermarsi dall'uccidere e versare ancora sangue di innocenti. Il papa, che ci ha abituati ad un linguaggio diretto e a volte duro, si è anche riferito al "silenzio complice" negli stermini, aggiungendo: "Sembra che l'entusiasmo sorto alla fine della seconda guerra mondiale stia scomparendo e dissolvendosi. Pare che la famiglia umana rifiuti di imparare dai propri errori causati dalla legge del terrore; e così ancora oggi c'è chi cerca di eliminare i propri simili, con l'aiuto di alcuni e con il silenzio complice di altri che rimangono spettatori".

"La guerra è una follia, una inutile strage"

Ed ha così continuato, nel corso della messa per il popolo armeno: "Non abbiamo ancora imparato che la guerra è una follia una inutile strage". Il papa ha poi affermato ancora una volta che anche in questo periodo è in corso un continuo genocidio, una "guerra mondiale a pezzi in cui quotidianamente assistiamo a crimini efferati, a massacri sanguinosi e alla follia della distruzione". Quindi il papa ha fatto riferimento a tutti quegli uomini e quelle donne inermi che ogni giorno vengono pubblicamente uccisi in modo barbaro per via della loro origine etnica o del credo che professano.

Ci sono infatti persone nel mondo che vengono pubblicamente crocefisse, bruciate vive, decapitate ed è necessario ricordare le vittime, non solo per dovere nei loro confronti ma anche perchè come ha aggiunto Francesco: "laddove non sussiste la memoria significa che il male tiene ancora aperta la ferita; nascondere o negare il male è come lasciare che una ferita continui a sanguinare senza medicarla".

Il papa durante la messa di stamattina per il centenario del massacro degli armeni che si è svolta in presenza del presidente dell'Armenia Serž Sargsyan ha nominato dottore della Chiesa San Gregorio di Narek.