Puro caos a Budapest, dove la stazione dei treni è stata chiusa fino a nuovo ordine per via dei migliaia di migranti che vi si sono riversati per cercare di partire verso Austria e Germania. Dall'altoparlante il messaggio è chiaro e diretto: "Nessun treno arriverà o partirà dalla stazione di Keleti fino a nuovo ordine. Chiediamo a tutti di andare via". La notizia è stata diffusa via social dalla compagnia di trasporti di Budapest Bkk.

La stazione in questione si trova nella zona est della città. Successivamente è stata aperta la stazione di Budapest al traffico locale, senza permettere però ai migranti di ammassarvisi, soprattutto nei treni. I migranti fermi alla stazione vogliono infatti proseguire verso Berlino e Vienna e si sono schierati davanti alla polizia, gridando di volere partire al più presto. Dal governo ungherese è stato annunciato che l'intento è quello di "applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all’interno dell’area Schengen di avere un passaporto e un visto".

Il consiglio municipale di Budapest ha istituito aree di accoglienza vicino alla ferrovia per prestare soccorso ai rifugiati, offrendo soprattutto acqua per bere e lavarsi.

Molte persone hanno reagito contro questa iniziativa, chiedendo che i migranti vengano cacciati dalla città. 

L'emergenza e il caos

Si tratta di un problema imponente e reale: solo lunedì sono arrivati a Vienna 3.650 migranti. A Monaco di Baviera fra i 2000 e i 2200 migranti da Budapest, in treno, nelle ultime 30 ore. La Germania, ad agosto, aveva  dichiarato di volere dare uno status speciale ai rifugiati siriani creando ulteriore confusione per ciò che concerne gli accordi di Dublino, secondo cui i migranti devono chiedere asilo al primo Paese Europeo in cui approdano.

Angela Merkel ha così dichiarato che i siriani che arriveranno in Germania non saranno mandati indietro. Nel frattempo, il governo islandese di Reikiavik, che aveva offerto ospitalità a 50 migranti siriani, ha visto impegnarsi oltre 10.000 islandesi su Facebook per accogliere 10.000 persone provenienti da Damasco