E' più grave che nel 2015 una città come Messina resti senz'acqua o che non se ne parli altrove per 5 giorni? Grazie ad alcuni vip, la notizia impazza sui social e ora viene notata a livello nazionale.
Città bloccata da una settimana
Per una città come Messina, con uno Stretto omonimo, uno dei più conosciuti al mondo, è difficile pensare che manchi un bene primario come l'acqua.
Ma è così da domenica pomeriggio; una frana a Calatabiano ha spezzato un tubo delle condutture che da Fiumefreddo portano l'acqua a Messina, lasciando il 90% della città a secco. Inutili i vertici in Prefettura o le scuse del Sindaco Accorinti; la gente continua a protestare, soprattutto sui social.
#Messinasenzacqua
In pochi minuti l'hashtag #Messinasenzacqua impazza sui social, in particolare Twitter. Moltissimi vip, in primis Fiorello, Maria Grazia Cucinotta e Nibali, hanno twittato a questo hashtag e l'hanno portato in testa negli hashtag di tendenza mondiale in poche ore. Dopo di loro, milioni e milioni di utenti del famosissimo social si sono decisi a condividere i propri pensieri e aiutare i concittadini, anche se solo per via web.
La notizia ora è balzata a livello nazionale e da stamattina si trova sui principali giornali d'informazione e telegiornali nazionali.
Soluzioni? Non in tempi rapidi
«Sono state individuate possibili soluzioni per l'emergenza idrica, tra le quali il rifornimento con autobotti, l'accelerazione dei tempi di ripristino delle condotte, l' individuazione di un bypass da effettuare con la condotta di Siciliacque» ha detto Luigi La Rosa, direttore generale dell'Amam appena uscito dal tavolo tecnico convocato in prefettura. Neanche Accorinti dà notizie rassicuranti ai suoi cittadini:" In mancanza di soluzioni immediate, siamo disposti a pagare. Chiederò lo stato di calamità". Previsto inoltre maltempo sull'intera regione, che non faciliterà sicuramente l'intervento tempestivo per riportare l'acqua in città. Si prospetta un weekend da paura per i cittadini messinesi, non per Halloween, ma per la vista continua dell'acqua sotto i loro occhi senza poterne usufruire.