Sembra essere ormai una moda quella di riprendere con i propri smartphone le amiche o la propria ragazza durante i momenti di intimità che possono avvenire in luoghi pubblici come in luoghi privati. Dopo il caso della ragazza violentata in discoteca mentre le amiche la riprendevano con il telefonino, dopo Tiziana, la ragazza che si è tolta la vita a causa di un video pubblicato in rete, e la giornalista Diletta Leotta, si parla di un nuovo caso di cyberbullismo e video sessualmente espliciti finiti casualmente, o volutamente, in rete.

La vittima di questo ultimo caso è una studentessa di Pozzuoli, nel napoletano, ripresa in situazioni non proprio favorevoli per la propria dignità in questo mondo. Nel video si vede esplicitamente la ragazza intenta in quel che sembrerebbe un rapporto orale con il proprio partner. Sicuramente la giovane non si sarebbe aspettata una cosa simile, ma il video sembra esser diventato virale in poco tempo.

Selvaggia Lucarelli e la denuncia alla polizia postale

A parlare del caso, sul suo blog, è stata Selvaggia Lucarelli che afferma di aver già denunciato il video alla polizia postale di Milano. Lucarelli ha pubblicato e commentato il post di un ragazzo di 23 anni che derideva ed insultava la ragazza "vittima" della vicenda, rinfrescandogli la memoria su quello che è il cyber bullismo e su ciò a cui lui ed i suoi amichetti potrebbero andare in contro una volta che il tutto verrà denunciato alle autorità competenti.

La blogger, Selvaggia Lucarelli, avrebbe così messo a tacere le calunnie che giravano sui social nei confronti della ragazza, diciannovenne di Pozzuoli, che nel frattempo ha già provveduto ad eliminarsi da ogni tipologia di social e sta evitando volutamente di recarsi a scuola, evidentemente in imbarazzo per quanto sta accadendo. Una lezione da tenere a mente, per tutte le fanciulle che si dilettano nel farsi filmare in atteggiamenti hot, ma soprattutto per coloro che invece di denunciare il fatto alle autorità preferiscono condividere ed aizzare commenti offensivi nei confronti delle vittime, ampliando così quel bullismo virtuale che ha già causato non poche vittime.