Nato il 15 agosto del 2015, il figlio di Levato e Boettcher, i due milanesi noti alla cronaca come "la coppia dell'acido", ha poco più di un anno. I suoi genitori, dichiarati colpevoli di reati gravissimi, dal giorno della sua nascita hanno incontrato il bambino un’ora a settimana.

Arriva dal Tribunale dei minori di Milano un'altra condanna, quella più dura: l’immediata sospensione dei rapporti con il figlio e la dichiarazione dello stato di adottabilità del minore.

Dalle motivazioni della sentenza emerge: "l'inadeguatezza di entrambe le figure genitoriali nel rapporto con il bambino, la grave patologia dei loro assetti personologici, la perversione che sottende il loro legame, l'assenza di un reale lavoro proficuamente elaborativo e maturativo effettuato dalla Levato".

I diritti del minore

La L. 4 maggio 1983, n. 184, art. tutela il diritto del minore di crescere nell'ambito della propria famiglia d'origine, considerata l'ambiente più idoneo al suo armonico sviluppo psicofisico.

Tale diritto trova tuttavia un limite quando la famiglia non è in grado di prestare le cure necessarie, di mantenere, educare ed istruire la prole, e quando non è possibile prevedere un recupero delle capacità genitoriali entro tempi compatibili con le necessità del minore.

Il cambiamento richiede tempo e fatica, il bambino richiede attenzione e serenità

Levato e Boettcher possono cambiare, forse, ma seguendo un percorso lento ed impegnativo. Un figlio non può diventare la cura per genitori inadeguati e dalla personalità “patologica”. Rescindere il legame familiare, allora, diventa l’unico strumento per proteggere il bambino e garantirgli un sereno sviluppo psicofisico. L'interesse dei genitori e il vincolo biologico cedono il passo al prioritario benessere del minore e al suo diritto di vivere in un contesto sano ed equilibrato, con una famiglia in grado di soddisfare i suoi bisogni di amore e protezione. Per ulteriori aggiornamenti sulla vicenda in questione vi invitiamo a cliccare il tasto Segui in alto a destra.