Oggi ricorre l’anniversario della morte di Vincenzo Pietro Peruggia, deceduto esattamente 91 anni fa. Vincenzo Peruggia è stato sicuramente uno dei ladri più famosi del mondo. Nel 1911, infatti, riuscì nell’impresa di trafugare addirittura la Gioconda dal Museo del Louvre. Ovviamente, il clamoroso furto suscitò all’epoca un interesse senza precedenti dei giornali. La notizia aveva raggiunto ogni angolo del mondo.

In un primo momento, si pensava che l’opera fosse stata sottratta da un collezionista statunitense che, secondo le ipotesi, aveva addirittura organizzato di esporre al Louvre una copia della famosissima opera di Leonardo Da Vinci.

Vincenzo Peruggia autore del clamoroso furto della Gioconda al Louvre

Solo in seguito, circa due anni dopo, si scoprì che l’autore del furto era in realtà il decoratore italiano Vincenzo Peruggia. Peruggia sostenne sempre che il suo era stato un gesto patriottico e che l’Italia avrebbe saputo valorizzare meglio l’opera di Leonardo da Vinci. Tesi che alimentò ancor di più la sua fama, in particolare in Italia.

Pare, infatti, che il decoratore italiano non sapesse veramente che lo stesso Leonardo avesse venduto Monna Lisa a Francesco I di Francia. Il famosissimo ladro avrebbe voluto vendere il prestigioso dipinto alla Galleria degli Uffizi. Nell'autunno del 1913, infatti, Alfredo Geri, un collezionista fiorentino, chiese a privati interessati, attraverso un apposito annuncio sui giornali, la disponibilità di alcune opere per organizzare una mostra.

In risposta, ricevette da Parigi anche una missiva nella quale si proponeva addirittura la compravendita della Gioconda a condizione che il dipinto di Leonardo rimanesse in Italia. La lettera era stata inviata da tale Monsieur Léonard, in realtà Peruggia.

Geri organizzò così un incontro con Monsieur Léonard l'11 dicembre 1913 in un albergo di Firenze.

L'arresto ed il processo a Vincenzo Peruggia per il furto della Gioconda

Vincenzo Peruggia fu arrestato il giorno dopo dai carabinieri. Il processo si svolse il 4 e 5 giugno 1914 a Firenze, alla presenza di stampa nazionale ed internazionale. L’opinione pubblica era generalmente favorevole a Peruggia per l’amor di patria dimostrato. La pena (un anno e quindici giorni di prigione) fu molto blanda, non solo per il sostegno popolare dimostrato verso Peruggia, ma anche per la presunta infermità mentale che gli garantì l’applicazione delle attenuanti. La pena fu poi ridotta a sette mesi e otto giorni, ma Peruggia fu scarcerato subito dopo la sentenza. Una storia unica, che merita di essere ricordata oggi, anniversario della morte di uno dei ladri più famosi del mondo: Vincenzo Peruggia.