L’esito delle elezioni americane ha indotto molti ad avanzare riflessioni, analisi e considerazioni su vari temi. Tra questi, merita sicuramente un’attenzione particolare il ruolo dei mezzi d’informazione, che evidentemente sono usciti con le “ossa rotte”, al pari della debacle del partito democratico e di Hillary Clinton, da questa tornata elettorale.

Tutta la stampa statunitense era schierata contro Donald Trump

Praticamente, tutta la stampa statunitense si era schierata pubblicamente con Hillary Clinton con la sola eccezione di un giornale: il Las Vegas Review-Journal.Nonostante questo, ha trionfato Donald Trump.

Non si può, dunque, che sottolineare la scarsissima capacità di influenzare l’opinione pubblica da parte dei mass-media tradizionali, come giornali e Tv. Non solo, forse proprio questo schierarsi tutti contro Trump ha sortito l’effetto contrario a quello sperato. La gente si è identificata di più con Trump, bersagliato da tutti, che in Hillary Clinton, sostenuta appunto da quasi tutti i mass-media, dall’establishment e, addirittura, da moltissimi personaggi dello spettacolo. Ma, che qualcosa non stesse andando come i giornali ci volevano far credere, sondaggi compresi, si poteva desumere dalla popolarità dello stesso Trump sui social network. Un contatto diretto che ha permesso al nuovo Presidente degli Stati Uniti di parlare direttamente alla “sua” gente senza i filtri dei mezzi d’informazione tradizionali.

Anche la stampa italiana non è esente da critiche

Il grossolano errore, però, non è stato commesso solo dalla stampa Usa, ma anche da di casa nostra che di fatto ci raccontavano la stessa storia dei colleghi statunitensi. Di qui, una lezione molto importante per tutti coloro che fanno informazione. Forse, invece di cercare di influenzare l’opinione pubblica sarebbe meglio concentrarsi sui veri problemi della nostra società e raccontarli per quello che sono.

E la realtà è, nel caso degli Stati Uniti, che la maggior parte degli americani, afflitti da questioni economiche e di lavoro, ha voluto voltare pagina, sperando in un cambiamento significativo che Trump ha saputo incarnare da subito al contrario della Clinton.