I residenti di feltre non riescono a credere cosa sia successo visto che dei migranti hanno gettato in terra del cibo che gli era stato offerto dagli operatori perché pare non abbiano gradito. "Fanno le bizze come i bambini annoiati" scrive il Corriere delle Alpi, mettendo in evidenza il grave gesto compiuto dai migranti ospitati nella città di Feltre.

Il fatto

Il fatto accaduto è stato considerato di grave entità, visto che due coppie di nigeriani sembrerebbero proprio aver sorpassato il limite con il loro gesto di buttare la spesa in terra, proprio nella strada dove abiterebbero tanti anziani con una pensione molto ridotta e che tutti i mesi fanno fatica ad andare avanti.

È successo in Via Po, la spesa offerta a dei migranti dagli operatori concordata con una dietista, è stata letteralmente gettata per la strada, come a voler dare la loro non approvazione al cibo offerto.

Ma i vicini non hanno potuto tollerare tutto questo e così hanno avvisato quanto prima i responsabili del centro di accoglienza di questi migranti che a loro volta hanno spiegato ai residenti di Feltre che tutte le persone ospitate dal centro di accoglienza vengono assistite in tutto e per tutto e che a volte hanno problemi con loro a livello "educativo" visto che i giovani nigeriani tendono a rifiutare di compiere attività semplici per la comunità, come quelle di tagliare l'erba.

Lo stesso vale per il cibo, visto che, hanno spiegato gli operatori, se i nigeriani non sono soddisfatti del riso fornitogli o del ricevere una bibita piuttosto che un'altra, gettano in strada tutto come forma di protesta.

Questione di tempo

Il processo di integrazione con queste persone non sembrerebbe essere facile, ma gli operatori dei centri ce la stanno mettendo tutta per cercare di educare queste persone. "Una delle donne di via Po ha appena avuto un bambino e può essere psicologicamente più reattiva" hanno spiegato gli operatori. Secondo i ragazzi del centro di accoglienza sarebbe tutto basato su una questione di tempo, che dovrebbe servire per cercare di adattare queste persone nel nostro paese, insegnandogli anche un po' di educazione.