Attualmente per ottenere la residenza e l'iscrizione anagrafica nel nostro paese un immigrato deve presentare la prova che ha soggiornato in uno dei centri di accoglienza italiani per tre mesi. Ora il Pd chiede la cittadinanza degli immigrati entro un anno dalla loro residenza.

Il centro destra chiede chiarezza

Ivari esponenti diFratelli d'Italia avrebberorichiesto chiarezza in merito alla questione, soprattutto suquali potrebbero essere le ripercussioni sulle varie regioni e sui servizi socio-assistenziali da offrire. Sembrerebbero anche titubanti a proposito della normativa per l'assegnazione della cittadinanza italiana ai ragazzi cresciuti nel nostro paese, visto che ancora sembrerebbe essere in attesa di approvazione.

Attualmente la pratica per la richiesta anagrafica sembrerebbe svolgersi con semplicità, basterebbe una ricevuta ad attestarela reale permanenza degli immigrati nei centri di accoglienza per tre mesi.

Gli immigrati sono considerati come i cittadini italiani?

Secondo quanto riportato su ilgiornale.it, i rappresentanti dell'opposizione al governo sembrerebbero piuttosto irritati al punto di temere questo processo di integrazione visto che, secondo quanto dichiarato, le conseguenze sarebbero probabilmente quelle di un facile accesso all'assistenza sociale, all'assegnazione di case popolari, alla concessione disussidi economici, lo stato non avrebbe più alcuna risorsa disponibile soprattutto per i cittadini italiani.

Prossimo referendum: cittadinanza agli stranieri cresciuti in Italia

Attualmente tutto il testo della normativa per l'approvazione della cittadinanza per tutti quei ragazzi stranieri di fatto cresciuti in Italia è fermo in Commissione Affari Costituzionali, ma è stato già fissato il prossimo referendum per il giorno 4 dicembre dell'anno corrente.

Il tema è molto delicato, ma il Pd risulta essere fiducioso. Lo Moro, da quanto si legge su ilgiornale.it, sembrerebbe anche aver dichiarato di essere fermamente deciso ad utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per far approvare l'emendamento.