Un fatto bizzarro, quello successo ieri al commissariato di andria: un barattolo di conserva di pomodoro, che era stato posto sotto sequestro e custodito dalla polizia, sarebbe esploso in mille pezzi scatenando un grande scompiglio ed anche un po' di paura.
La causa dell'esplosione
Senza alcuna particolare manomissione, il barattolo di pomodoro sarebbe stato un normalissimo contenitore di conserva, il cui contenuto avrebbe compreso anche sali e zucchero i quali, in seguito alla vicinanza con il metallo dell'involucro, avrebbero provocato una reazione chimica dovuta all'ossidazione "tale da trasformare i sali in picrato di ammonio, materiale esplodente sensibile ad urti e sfregamenti".
Il picrato di ammonio è altresì conosciuto come esplosivo D, e fu usato durante la seconda guerra mondiale per caricare piccole testate e bombe a mano. Attualmente, viene utilizzato anche per i proiettili che perforano i giubbotti antiproiettile, in quanto svilupperebbe una forte spinta per la polvere da sparo.
Il barattolo, che doveva essere buttato, si trovava già in un sacco di rifiuti, trasportato dall'addetto alle pulizie del commissariato, il quale doveva destinarlo al cassonetto, e sarebbe esploso proprio vicino a quest'ultimo.
Due feriti
Fortunatamente, l'esplosione non ha creato gravi danni o disagi al commissariato di Andria ma sono due, le persone coinvolte nell'esplosione, che sarebbero rimaste ferite: il malcapitato addetto alle pulizie che trasportava il pericoloso barattolo, il quale avrebbe ricevuto una prognosi di venti giorni per ipoacusia neurosensoriale, ustioni sparse e abrasioni, e un dipendente della polizia municipale, con prognosi di cinque giorni a causa di alcune contusioni.
Esclusa la pista del terrorismo
Il clima di tensione che aleggia negli organi di polizia non è bastato per pensare all'ipotesi del terrorismo, che invece è stata del tutto esclusa dagli agenti. Nessun fatto criminoso, dunque, ma solo una serie di sfortunati eventi che hanno fatto scatenare la reazione chimica e, dunque, l'esplosione.