La situazione nel centro Italia, dopo le scosse sismiche della settimana scorsa, è peggiorata notevolmente. Dalle recenti indagini condotte dai tecnici sugli edifici è emerso che il 40% di scuole e case è inagibile. La situazione, da agosto ad oggi, è nettamente peggiorata nel centro Italia. Tanti danni e strutture pericolanti che necessitano di tempestivi interventi. Secondo una stima approssimativa, il Terremoto avrebbe provocato danni per 10 miliardi di euro.

Il dato è contenuto in un'ordinanza emessa dal numero uno della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Il numero degli sfollati è aumentato

Il sisma e il maltempo hanno messo in ginocchio il centro Italia. Il numero degli sfollati, a causa delle recenti scosse sismiche è aumentato: se ne contano solo 7.144 nelle Marche e 2.085 in Umbria. L'Italia, lo scorso 16 novembre 2016, ha chiesto a Bruxelles di rendere operativo il Fondo di solidarietà relativamente al terremoto del 24 agosto. Sembra che, dopo le ultime scosse e le abbondanti nevicate che hanno causato tragedie come quella dell'hotel Rigopiano, all'Italia servano altri 3 miliardi e mezzo di euro.

A preoccupare, attualmente, sono anche le condizioni in cui si trovano molti edifici del Belpaese. I tecnici, di recente, hanno sottoposto ad accurati accertamenti 93.467 edifici ma solamente 22.004 sono risultati agibili: ciò significa che il 40% degli immobili esaminati è risultato inagibile.

Previste altre scosse sismiche potenti

Intanto la commissione Grandi Rischi ha affermato che potrebbero verificarsi altre scosse sismiche, fino a magnitudo 7, nelle zone prossime agli ipocentri dei recenti terremoti nel centro Nord. La progressione sismica partita lo scorso agosto, purtroppo, continuerà. Secondo la Commissione ci sarebbero 3 aree vicine alla faglia maggiore in cui, finora, non si sono verificati terremoti.

Ebbene, proprio in tali zone sarebbe elevato il rischio di terremoti potenti.

La commissione Grandi Rischi vigila anche la diga sul lago di Campotosto, situata su una faglia. C'è il pericolo, infatti, di un'eventuale esondazione del lago in caso di terremoto.