La denuncia
Sul suo profilo #Facebook aveva postato foto con lesioni che lei stessa si era procurata in un macabro gioco denominato Blue Whale. Avvisati i genitori dalle insegnanti e grazie all'intervento della Polizia, si è riusciti a mettere fine al gioco ed a evitare ulteriori e più pericolosi rischi. Ora la Polizia Postale sta indagando su chi si nasconde dietro al tutto.
Casi simili sono stati segnalati in Veneto e Toscana, mentre sembra che in Paesi quali Russia e Brasile si siano verificati diversi casi di suicidio, anche se le notizie non trovano sempre conferma.
Blue Whale nuovo incubo social?
Cerchiamo di capire di cosa si tratta questo gioco assurdo che da qualche tempo è apparso sui social.
Blue Whale, letteralmente balena blu, è un gioco che si basa su 50 prove in 50 giorni, e queste avvengono dopo essere entrati in contatto con determinati siti ed aver ottenuto un tutor che guida il giovane ad una serie di prove dal contenuto macabro, in un escalation di violenza che partendo dall'autolesionismo può portare fino al suicidio.
Alla base di tutto vi è una "manipolazione psicologica della vittima" come spiegato da Fabiola Silvestri dirigente di Polizia Postale, che si basa essenzialmente sulla fragilità psicologica dei ragazzi, infatti le vittime sono maggiormente gli adolescenti. Una volta compiuti i vari atti, devono essere fotografati e messi in rete.
La Polizia avverte anche che il "gioco" è per ora in una dimensione più virtuale che reale, ma naturalmente il pericolo esiste, e non va sottovalutato.
Consigli per i genitori
Come detto il gioco si basa su tutta una serie di prove, che iniziano dall'infliggersi ferite sulla pelle, alzarsi alle 4 del mattino per guardare film horror, farsi selfie dai tetti degli edifici e via di seguito con prove sempre peggiori che influiscono sui ragazzi e sui loro comportamenti e che colpiscono maggiormente gli adolescenti più fragili, o che sono maggiormente manipolabili.
Fondamentale è il ruolo dei genitori, che deve basarsi sempre sul controllo dei comportamenti dei figli, dagli sbalzi di umore fino a comportamenti insoliti o addirittura incomprensibili. Il sito della Polizia Postale è al servizio dei cittadini e ci si può rivolgere nel caso si abbiano dei dubbi.
Chiaramente non si vuole diffondere un falso allarmismo, come sottolineato dalla stessa #Polizia, ma il primo passo rimane la conoscenza di fenomeni che spesso colpiscono i ragazzi in quella che è l'età più difficile per la crescita e la formazione del carattere delle future generazioni.