Una nuova strage ha colpito i copti, la minoranza cristiana più importante dell'egitto. A Minya alcuni miliziani islamisti radicali hanno massacrato ben ventinove pellegrini copti in un bus che avevano in precedenza fermato. I pellegrini copti erano diretti verso un monastero e hanno rifiutato di convertirsi, rifiuto che ha costituito la motivazione della strage per gli islamisti radicali.

La rivendicazione dell'ISIS a 24 ore dalla strage

L'ISIS ha rivendicato la strage a sole 24 ore da quando è avvenuta. La rivendicazione effettuata dai miliziani dell'autoproclamato Califfato è stata resa nota sulla stessa agenzia mediatica dello stesso Stato Islamico, "Amas News Agency", ed è stata riportata dal sito di monitoraggio del terrorismo internazionale "SITE".

La strage di Minya costituisce l'ennesima strage di cui si è macchiata l'ISIS nei confronti della minoranza cristiana copta.

La persecuzione e la continua violenza contro i copti in Egitto

In Egitto è in atto da diverso tempo una vera e propria persecuzione e discriminazione nei confronti della minoranza copta. Tale persecuzione e discriminazione è stata ultimamente combattuta e limitata dal governo ma rimane forte all'interno della società a causa del diffondersi dei movimenti legati all'ideologia dell'islamismo radicale, di cui i miliziani dello Stato Islamico rappresentano solo una delle frange più estremiste e violente. C'è da segnalare che i copti subiscono discriminazioni e violenze in quella che è la loro stessa terra, in quanto i membri della minoranza cristiana sono i discendenti di quegli egiziani autoctoni e/o indigeni (d'altronde copto ha quel significato) che riuscirono a preservare la propria identità e cultura ai tempi della colonizzazione araba.

Al giorno d'oggi i copti resistono con grande fermezza alla discriminazione e al progetto di genocidio che anima le anime più estreme dell'islamismo radicale, ma bisogna anche dire che la loro sofferenza è ancora troppo poco ascoltata nel mondo e nello stesso Occidente. Inoltre, c'è da dire che nonostante tutta questa "indifferenza" globale e occidentale i copti continuano a resistere grazie alla loro solidarietà comunitaria e al sostegno offerto da quei cristiani e musulmani egiziani che difendono l'Egitto dall'avanzata dell'islamismo e del terrorismo di matrice islamista, e pongono le basi per la creazione di un paese più libero e aperto per le sue diverse comunità religiose.