Nel corso degli anni sono venute alla luce moltissime storie riguardanti strani ritrovamenti di teschi dalla strana forma allungata, soprattutto in Sud America. Per alcuni ricercatori si tratterebbe (anche se solo teoricamente) di una pratica di modifica volontaria del corpo. C’è chi crede però che dietro ci sia dell’altro e che possa trattarsi di un chiaro elemento che mette in luce l’ibridazione umano-aliena.

Certamente questa è una teoria fuori dagli schemi, assurda dal punto di vista prettamente scientifico, ma c’è chi è convinto che in realtà la razza umana sia nata proprio grazie ad un intervento esterno. Un team di ricercatori sostiene di aver trovato la prova della presenza aliena sulla Terra, recuperando una mummia peruviana con caratteristiche alquanto peculiari.

La mummia umanoide

Lo strano essere presenta il cranio dalla forma allungata (come quelli di Paracas) e ha solo tre dita per ogni mano. La notizia ha fatto inesorabilmente in poche ore il giro del mondo. Il dottor Konstantin Korotkov ha presentato l’eccezionale ritrovamento in una breve intervista, sottolineando come questi elementi non siano frutto di deformazioni, ma caratteristiche particolari di un umanoide che non appartiene a questo mondo.

Stando a quanto affermano questi ricercatori, la mummia avrebbe un aspetto bianco perché ricoperta di una polvere particolare necessaria per preservarne l’integrità. Inoltre grazie al metodo del carbonio, avrebbero stimato che questo essere è vissuto tra 245 e il 410 d.C., anche se per il momento questi risultati non sono stati ufficialmente confermati.

L’antropologa Alicia McDermot ha dichiarato al portale Ancient Origins: “Gli scienziati dalla mente aperta possono trovarsi in una situazione in cui devono verificare se ci troviamo di fronte ad una scoperta reale, probabile o falsa. In queste situazioni è fondamentale rimanere curiosi ma scettici. Dovremmo mantenere una mente aperta e non essere preoccupati di saltare alle conclusioni di nuove scoperte, anche se in un primo momento sembrano incredibili”.

Non tutti però sono convinti dell'autenticità di questa storia. Secondo il ricercatore Nigel Watson non si tratta altro che di una mummia in gesso, un falso ben organizzato, anche se ammette di non essere un gran esperto in corpi mummificati. Inoltre il ricercatore ha duramente attaccato il giornalista messicano Jaime Maussan per aver più volte promosso (a scopo di lucro) false prove per quanto riguarda gli alieni.